Io non ho votato
Ho letto lo stralcio
della relazione di Pierluigi Santillo, e vorrei
prenderla come spunto per alcune considerazioni
sulla nascita del Partito Democratico e le
motivazioni che mi hanno portato alla decisione
di non partecipare al voto delle primarie.
“benché molte cose siano cambiate in meglio, non
se ne ha piena percezione, anche per la continua
disinformazione dei mezzi di comunicazione.”
Io credo invece che l’informazione ci sia, e i
cittadini che vogliono essere informati sono
molto più attenti di quanto non pensi la nostra
classe politica.
Se, per esempio, io sento un deputato che
tranquillamente ammette di avere un assistente
parlamentare pagato in nero, o non pagato
affatto, e giustifica la cosa con il fatto che
si tratta di un amico pensionato che ha voglia
di dargli una mano, mi viene da pensare cosa
accadrebbe a me se l’ispettorato del lavoro
trovasse un ragioniere in pensione nel mio
negozio, che mi desse una mano a tenere la
contabilità solo per amicizia.
Ma quello che più mi turba e che nessun
politico, sentendo queste cose, dica “quel
deputato deve dimettersi”.
Quando sono iniziati i dibattiti per la nascita
del Partito Democratico, avevo nutrito grandi
speranze in un vero e proprio rinnovamento nel
modo di fare politica, nel modo di scegliere i
candidati, speravo nella possibilità di potermi
finalmente fidare di chi avrebbe avuto il mio
voto. E invece:
“Le liste, sia quelle nazionali che quelle
regionali, soprattutto in Campania, non ci
soddisfano. Sono liste bloccate, e non si
potranno esprimere preferenze. Ancora una volta,
in perfetta continuità con le ultime elezioni
politiche, ci viene negato il diritto di
scegliere i nostri rappresentanti: altri hanno
deciso per Noi.”
E allora cosa è cambiato? Io non voglio sentirmi
proporre continuamente una maggiore
partecipazione diretta dei cittadini alla
gestione amministrativa, non voglio tornare
all’Agorà dei Greci, voglio poter scegliere,
voglio poter valutare le conseguenze delle mie
scelte, voglio poter correggere le mie scelte, e
soprattutto voglio che i rappresentanti scelti
si assumano le responsabilità e le conseguenze
del loro operato.
Finora ho sempre firmato delle cambiali in
bianco, votando sempre e disciplinatamente per
il candidato che mi veniva proposto, ma spesso
queste cambiali sono state mandate in protesto.
Sono contento che l’affluenza al voto sia stata
massiccia, ben al di là del semplice dato
numerico degli iscritti (almeno a livello
nazionale), ma questa volta io voglio prima
capire se questo voto sarà stato solo una conta
come tante altre volte o se potrà nascere
qualcosa di veramente nuovo; e per questo mi
basterà aspettare la prima tornata elettorale
per rendermene conto.
In altre parole occorre veramente che accada
quanto detto dal segretario Santillo:
“Questo è il momento di andare con coraggio
verso una semplificazione del quadro politico,
verso un rinnovamento: è il momento di lavorare
tutti, dalla base, per un nuovo e diverso
partito, per una aggregazione che, lungi dal
dissolvere le nostre identità, offra un nuovo
luogo di partecipazione politica e, rinunciando
a schemi prestabiliti e rendite di posizione, ci
consenta di ri-diventare protagonisti ed
artefici del nostro destino. “
Altrimenti l’antipolitica non sarà rappresentata
da quelli che, come me, si iscriveranno al
partito del non voto oppure da chi sale su un
palco invocando il rogo (ovviamente simbolico)
per i parlamentari, ma l’antipolitica sarà
costituita da chi, in nome della politica,
continuerà a perseguire solo ed esclusivamente i
propri interessi di potere, di privilegi, e di
benefici economici.
“Il nostro principale obiettivo deve essere
quello di rinnovare la classe dirigente, e
soprattutto di favorire e valorizzare l’impegno
dei giovani. A loro dobbiamo dare esempio di
coerenza, onestà intellettuale, capacità di
coinvolgimento. Ciò è richiesto soprattutto a
chi ha avuto finora responsabilità politiche
nelle file dei due partiti che, più di altri,
hanno voluto, decisamente, e adesso, la nascita
del PD come naturale sbocco dell’esperienza
dell’Ulivo.”
Sono d’accordo, e resto in fiduciosa attesa,
sperando che la coerenza e l’onestà
intellettuale abbiano finalmente il sopravvento
e non restino solo belle parole dietro le quali
in troppi finora si sono nascosti, e che i
giovani che sono andati a votare non ricevano la
loro prima cocente delusione.
Gino Buono - 18 ottobre 2007
Gentile sig. Frittelli,
La
sua scelta di non andare a votare è stata
dettata sicuramente dalla delusione di questa
classe politica. Questo non va ad elogiare
quella passata (Berlusconi) che ha fatto anche
peggio. Ma allora di chi ci possiamo fidare?
Parlando di politica con dei miei amici, molti
rimpiangono la prima repubblica dimenticando che
quei signori (molti sono ancora oggi nel
parlamento) con il loro strano modo di elargire
soldi a destra e a manca hanno accumulato un
debito pubblico enorme come una montagna che
neanche il miglior scalatore al mondo potrebbe
scalare.
Ma
allora di chi possiamo fidarci?
Sicuramente non di questa classe politica che
dice di conoscere i problemi del paese ma non fa
niente per risolverli.Sono sempre stato
dell'avviso che se una classe politica non
riesce a far vivere i cittadini con dignità è
una classe politica che ha fallito. Pensiamo
solo ad alcuni problemi che dovrebbero essere
risolti con urgenza:
1
i pensionati;
2
la Famiglia;
3
Il caro vita;
4
Le tasse;
5
I trasporti;
6
La pubblica amministrazione ecc...ecc..
Invece cosa fanno....Parlano di ridurre il
numero dei parlamentari, parlano di ridurre la
spesa pubblica, parlano di ridurre gli sprechi e
mentre loro parlano tutto aumenta. Eppure
,secondo il mio modesto parere, sono sotto gli
occhi di tutti gli interventi che potrebbero
dare respiro a questa nostra Italia.
Qualche tempo fa si e' parlato di tanti Enti
inutilizzati che costavano allo Stato milioni di
euro al mese di affitto. Si è parlato di
diminuire le tante province nate per far piacere
a questo e quello che potevano essere eliminate.
Si è parlato di chiudere gli ospedali che non
funzionano. Si è parlato di ridurre i privilegi
dei politici. Si è parlato del tetto dei
dirigenti (prima però hanno elargito
liquidazioni da favola) vedi Alitalia e FF.SS.
Come vede parlano parlano ma niente o poco viene
fatto. Lei dice di aver firmato una cambiale in
bianco dando fiducia ad una classe politica che
non l'ha meritata. Si tranquillizzi: non è stato
l'unico.
Lo
stato d'animo della nostra bella ITALIA lo
potremmo paragonare ad una frase storica tratta
da un film di Totò in miseria e nobiltà dove la
spalla di Totò (non ricordo il Nome) dice allo
stesso: "IN QUESTA CASA SI MANGIA SOLO PANE E
VELENO" e prontamente Totò gli risponde "IN
QUESTA CASA SI MANGIA SOLO VELENO".
Cosa cambierà con il nuovo PD? Io penso nulla.
I
pensionati continueranno a tirare la cinghia; le
famiglie adesso arrivano fanno fatica ad
arrivare alla quarta settimana e molto presto
non arriveranno alla terza settimana; La
pubblica amministrazione continuerà a funzionare
male; I servizi saranno sempre più cari (vedi
acqua, gas, luce, ecc.); la delinquenza
aumenterà sempre di più; l politici si
aumenteranno gli stipendi senza problemi
continuando ad andare in pensione, speriamo,
dopo due legislature, prima era una, con
pensioni che un operaio si sogna. I giovani
saranno sempre precari....ecc...ecc...ecc.
Comunque anche se il detto dice chi di speranza
vive disperato muore, non facciamoci togliere
l'unica cosa che ci rimane:
LA
SPERANZA CHE QUALCUNO CAPISCA E METTA IN ATTO LE
MISURE NECESSARIE A FAR RISORGERE LA NOSTRA
BELLA ITALIA.
SONO DACCORDO CON LEI CHE è ARRIVATO IL MOMENTO
DI DIRE BASTA A COLORO CHE GLI VOGLIONO METTERE
DAVANTI LA TAVOLA APPARECCHIATA. Che ognuno di
noi deve avere chiaro quello che vuole fare
senza condizionamenti. Che bisogna tirare fuori
la testa dalla sabbia. Per quanto riguarda le
responsabilità che i politici dovranno prendersi
sul loro operato mi lasci i miei molteplici
dubbi. La storia insegna.
Io
personalmente sono stato sempre dalla parte di
quegli uomini che si sono battuti per il bene
del popolo senza nessun ritorno personale. Ma
forse la mia è solo utopia.
cordialmente LUIGI BUONO
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