Intervento riferito a: S.Salvatore, il futuro del Partito Democratico

 

 

16 ottobre 2007
Telese, primarie PD: io non ho votato
Luciano Frittelli

 

 

Io non ho votato

Ho letto lo stralcio della relazione di Pierluigi Santillo, e vorrei prenderla come spunto per alcune considerazioni sulla nascita del Partito Democratico e le motivazioni che mi hanno portato alla decisione di non partecipare al voto delle primarie.

“benché molte cose siano cambiate in meglio, non se ne ha piena percezione, anche per la continua disinformazione dei mezzi di comunicazione.”

Io credo invece che l’informazione ci sia, e  i cittadini che vogliono essere informati sono molto più attenti di quanto non pensi la nostra classe politica.

Se, per esempio, io sento un deputato che tranquillamente ammette di avere un assistente parlamentare pagato in nero, o non pagato affatto, e giustifica la cosa con il fatto che si tratta di un amico pensionato che ha voglia di dargli una mano, mi viene da pensare cosa accadrebbe a me se l’ispettorato del lavoro trovasse un ragioniere in pensione nel mio negozio, che mi desse una mano a tenere la contabilità solo per amicizia.

Ma quello che più mi turba e che nessun politico, sentendo queste cose, dica “quel deputato deve dimettersi”.

Quando sono iniziati i dibattiti per la nascita del Partito Democratico, avevo nutrito grandi speranze in un vero e proprio rinnovamento nel modo di fare politica, nel modo di scegliere i candidati, speravo nella possibilità di potermi finalmente fidare di chi avrebbe avuto il mio voto. E invece:

“Le liste, sia quelle nazionali che quelle regionali, soprattutto in Campania, non ci soddisfano. Sono liste bloccate, e non si potranno esprimere preferenze. Ancora una volta, in perfetta continuità con le ultime elezioni politiche, ci viene negato il diritto di scegliere i nostri rappresentanti: altri hanno deciso per Noi.”

E allora cosa è cambiato? Io non voglio sentirmi proporre continuamente una maggiore partecipazione diretta dei cittadini alla gestione amministrativa, non voglio tornare all’Agorà dei Greci, voglio poter scegliere, voglio poter valutare le conseguenze delle mie scelte, voglio poter correggere le mie scelte, e soprattutto voglio che i rappresentanti scelti si assumano le responsabilità e le conseguenze del loro operato.

Finora ho sempre firmato delle cambiali in bianco, votando sempre e disciplinatamente per il candidato che mi veniva proposto, ma spesso queste cambiali sono state mandate in protesto. Sono contento che l’affluenza al voto sia stata massiccia, ben al di là del semplice dato numerico degli iscritti (almeno a livello nazionale), ma questa volta io voglio prima capire se questo voto sarà stato solo una conta come tante altre volte o se potrà nascere qualcosa di veramente nuovo; e per questo mi basterà aspettare la prima tornata elettorale per rendermene conto.

In altre parole occorre veramente che accada quanto detto dal segretario Santillo:

“Questo è il momento di andare con coraggio verso una semplificazione del quadro politico, verso un rinnovamento: è il momento di lavorare tutti, dalla base, per un nuovo e diverso partito, per una aggregazione che, lungi dal dissolvere le nostre identità, offra un nuovo luogo di partecipazione politica e, rinunciando a schemi prestabiliti e rendite di posizione, ci consenta di ri-diventare protagonisti ed artefici del nostro destino. “

Altrimenti l’antipolitica non sarà rappresentata da quelli che, come me, si iscriveranno al partito del non voto oppure da chi sale su un palco invocando il rogo (ovviamente simbolico) per i parlamentari, ma l’antipolitica sarà costituita da chi, in nome della politica, continuerà a perseguire solo ed esclusivamente i propri interessi di potere, di privilegi, e di benefici economici.

“Il nostro principale obiettivo deve essere quello di rinnovare la classe dirigente, e soprattutto di favorire e valorizzare l’impegno dei giovani. A loro dobbiamo dare esempio di coerenza, onestà intellettuale, capacità di coinvolgimento. Ciò è richiesto soprattutto a chi ha avuto finora responsabilità politiche nelle file dei due partiti che, più di altri, hanno voluto, decisamente, e adesso, la nascita del PD come naturale sbocco dell’esperienza dell’Ulivo.”

Sono d’accordo, e resto in fiduciosa attesa, sperando che la coerenza e l’onestà intellettuale abbiano finalmente il sopravvento e non restino solo belle parole dietro le quali in troppi finora si sono nascosti, e che i giovani che sono andati a votare non ricevano la loro prima cocente delusione.

 


Gino Buono - 18 ottobre 2007

Gentile sig. Frittelli,

La sua scelta di non andare a votare è stata dettata sicuramente dalla delusione di questa classe politica. Questo non va ad elogiare quella passata (Berlusconi) che ha fatto anche peggio. Ma allora di chi ci possiamo fidare?

Parlando di politica con dei miei amici, molti rimpiangono la prima repubblica dimenticando che quei signori (molti sono ancora oggi nel parlamento) con il loro strano modo di elargire soldi a destra e a manca hanno accumulato un debito pubblico enorme come una montagna che neanche il miglior scalatore al mondo potrebbe scalare.

Ma allora di chi possiamo fidarci?

Sicuramente non di questa classe politica  che dice di conoscere i problemi del paese ma non fa niente per risolverli.Sono sempre stato dell'avviso che se una classe politica non riesce  a far vivere i cittadini con dignità è una classe politica che ha fallito. Pensiamo solo ad alcuni problemi che dovrebbero essere risolti con urgenza:

1 i pensionati;

2 la Famiglia;

3 Il caro vita;

4  Le tasse;

5 I trasporti;

6 La pubblica amministrazione ecc...ecc..

Invece cosa fanno....Parlano di ridurre il numero dei parlamentari, parlano di  ridurre la spesa pubblica, parlano di ridurre gli sprechi e mentre loro parlano tutto aumenta. Eppure ,secondo il mio modesto parere, sono sotto gli occhi di tutti gli interventi che potrebbero dare respiro a questa nostra Italia.

Qualche tempo fa si e' parlato di tanti Enti inutilizzati che costavano allo Stato milioni di euro al mese di affitto. Si è parlato di diminuire le tante province nate per far piacere a questo e quello che potevano essere eliminate. Si è parlato di chiudere gli ospedali che non funzionano. Si è parlato di ridurre i privilegi dei politici. Si è parlato del tetto dei dirigenti (prima però hanno elargito liquidazioni da favola) vedi Alitalia e FF.SS. Come vede parlano parlano ma niente o poco viene fatto. Lei dice di aver firmato una cambiale in bianco dando fiducia ad una classe politica che non l'ha meritata. Si tranquillizzi: non è stato l'unico.

Lo stato d'animo della nostra bella ITALIA lo potremmo paragonare ad una frase storica tratta da un film di Totò in miseria e nobiltà dove la spalla di Totò (non ricordo il Nome) dice allo stesso: "IN QUESTA CASA SI MANGIA SOLO PANE E VELENO" e prontamente Totò gli risponde "IN QUESTA CASA SI MANGIA SOLO VELENO".

Cosa cambierà con il nuovo PD? Io penso nulla.

I pensionati continueranno a tirare la cinghia; le famiglie adesso arrivano fanno fatica ad arrivare alla quarta settimana e molto presto non arriveranno alla terza settimana; La pubblica amministrazione continuerà a funzionare male; I servizi saranno sempre più cari (vedi acqua, gas, luce, ecc.); la delinquenza aumenterà sempre di più; l politici si aumenteranno gli stipendi senza problemi continuando ad andare in pensione, speriamo, dopo due legislature, prima era una, con pensioni che un operaio si sogna. I giovani saranno sempre precari....ecc...ecc...ecc.

Comunque anche se il detto dice chi di speranza vive disperato muore, non facciamoci togliere l'unica cosa che ci rimane:

LA SPERANZA CHE QUALCUNO CAPISCA E METTA IN ATTO LE MISURE NECESSARIE A FAR RISORGERE LA NOSTRA BELLA ITALIA.

SONO DACCORDO CON LEI CHE è ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA A COLORO CHE GLI VOGLIONO METTERE DAVANTI LA TAVOLA APPARECCHIATA. Che ognuno di noi deve avere chiaro quello che vuole fare senza condizionamenti. Che bisogna tirare fuori la testa dalla sabbia. Per quanto riguarda le responsabilità che i politici dovranno prendersi sul loro operato mi lasci i miei molteplici dubbi. La storia insegna.

Io personalmente sono stato sempre dalla parte di quegli uomini che si sono battuti per il bene del popolo senza nessun ritorno personale. Ma forse la mia è solo utopia.

cordialmente LUIGI BUONO 

 

 

 

 

     

 Valle Telesina


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