
Provincia di Benevento
Comunicato
Stampa n. 380 del 16 dicembre 2008
Il
Piano di dimensionamento scolastico partirà con
gradualità e andrà a regime nell'arco del
triennio. Più precisamente nell’anno scolastico
2009/2010 si avvia il
Piano riservato alle Scuole Superiori;
mentre in quello 2010/2011 partirà quello per la
Scuola dell’obbligo.
Lo
comunica l’assessore alle politiche
dell’istruzione scolastica della Provincia di
Benevento, Maria
Cirocco, che ha partecipato stamani alla Cabina
di regia regionale in Napoli dove si è preso
atto di questa linea d’indirizzo espressa
dall’assessore regionale all’istruzione Corrado
Gabriele.
E’
stata così accolta la posizione della Provincia
di Benevento e delle Organizzazioni sindacali
della Scuola che avevano raggiunto un’intesa ed
una posizione comune proprio per il predetto
approccio.
16-12-2008
Moccia: «Alberghiero,
troppa confusione»
Moccia sottolinea che sulla
questione dell’accorpamento della scuola di
Castelvenere con l’istituto per il turismo di
Faicchio. è stata sollevata tanta confusione. E
rimarca: “Il nocciolo della questione è a
monte...
Questione Ipssar, è la volta
della voce del consigliere comunale di
maggioranza Mario Moccia, espressione del
Partito Socialista in amministrazione. In
particolare Moccia sottolinea che sulla
questione dell’accorpamento della scuola di
Castelvenere con l’istituto per il turismo di
Faicchio. è stata sollevata tanta confusione.
E rimarca: “Il nocciolo della
questione è a monte. Le risposte ora dovrebbero
giungere da chi ha rappresentato il nostro
comune nella fase consultiva e che ha proposto
al consiglio la strada difficile, poi
dimostratasi impossibile, della
verticalizzazione. Se ben si conosceva
l’impossibilità di questa soluzione, visto che
la stessa non è prevista nel piano scolastico
regionale, è ovvio che dovevamo valutare e
proporre quelle che secondo noi erano le strade
più favorevoli per il futuro della sede
coordinata dell’Ipssar di Castelvenere.
Ma quello che colpisce in
questa fase è proprio il silenzio di chi conosce
bene le cose e che, del resto, fa parte dello
stesso partito dell’assessore provinciale. Un
partito che è guidato, tra l’altro, da chi ha
ricevuto la prima tessera onoraria del centro
studi ‘Aldo Moro’ nel corso di una solenne
manifestazione. Una reale presa di distanza da
quanto è accaduto non può non passare anche
attraverso il ritiro della tessera in questione,
perché chi l’ha ricevuta non ha minimamente
sostenuto la battaglia messa in piedi dal centro
studi”. Confusione e allarmismo fuorviante
secondo Moccia.
“La confusione sulla vicenda,
forse creata ad arte, ha creato inutile
allarmismo, con studenti e cittadini convinti
che fosse a rischio addirittura l’esistenza a
Castelvenere della stessa scuola. Colgo
l’occasione per dire e per far comprendere ai
castelveneresi che non è in gioco assolutamente
la “chiusura” della nostra scuola. Il piano ha
accorpato la nostra sede con una scuola diversa
da quella di cui facciamo attualmente parte,
entrambe già dotate di uffici di presidenza.
Un interrogativo sorge
spontaneo: in un periodo di tagli di presidenza
come è possibile pensare che fosse stato facile
farne istituirne una nuova? Perché non ci siamo
impegnati fin dal primo momento ad avanzare
proposte in merito a quale scuola accorparci? E’
ovvio che tutte quelle arrivate successivamente
non hanno avuto più credibilità politica. E’ da
aggiungere, poi, anche l’ulteriore confusione
provocata dall’eccesso di enfasi del sindaco di
Faicchio, che ha confuso le decisioni
scolastiche con quelle politiche e sbagliando
tempi, modi e luoghi ha annunciato, prima
dell’ufficializzazione della decisione della
giunta provinciale, l’unione delle due scuole”.
E lo sguardo viene rivolto al
futuro: “Dal momento che dai rappresentanti
della nuova dirigenza sono giunte rassicurazioni
e garanzie, rafforzate anche dalla voce
dell’assessore Cirocco, l’obiettivo – dichiara
Moaccia – resta quello di andare avanti con i
nostri sforzi per una scuola sempre più
efficiente e sempre più al centro dell’esigenze
degli studenti e delle famiglie. Obiettivi che
non sempre sono stati al centro dell’agire
dell’attuale dirigenza scolastica, che è stata
presente sul nostro territorio solo in occasione
della ‘Festa del Vino’ e da allora praticamente
ha fatto “perdere completamente le coordinate”.
E ripete ancora una volta:
“Gli ultimi risvolti politici non fanno altro, a
mio parere, che sollevare ulteriore confusione.
E questo non deve assolutamente rappresentare
alibi per chi ancora una volta ha mostrato la
mancanza di peso politico all’interno di
partiti, anche in questo caso, decisionali. Il
consiglio comunale, chiamato in causa in
extremis, ha assolto con responsabilità al
proprio compito, pur essendo tenuto praticamente
all’oscuro della reale questione, visto i
risvolti successivi che la vicenda ha assunto”.
L’invito di Moccia è ad andare oltre, avanti.
“Nella confusione che si è
creata, anche con incontri “riservati” ed
interventi di stampa, mai si è effettivamente
discusso del futuro della scuola. Parlando di
presidenza ci siamo dimenticati che esistono
altre questioni da affrontare. Abbiamo lottato
per una questione fuorviante: l’obiettivo vero è
la scuola, radicarla maggiormente sul territorio
attraverso una proposta formativa sempre più
soddisfacente alle moderne esigenze. E lancio
subito una proposta alla nuova dirigenza:
lavoriamo sin dal primo giorno a dare alla
scuola quella caratteristica enologica di cui si
è sempre parlato ma per cui non si è mai
operato”.
Il rappresentante socialista,
quindi, esclude altre azioni: “I ricorsi al Tar
e le agitazioni scomposte, che in questo caso
non servono ad altro che a coprire le proprie
inadempienze politiche, non servono a nulla se
non a generare ulteriori e sterili confusioni.
Solidarietà al sindaco dimessosi dal proprio
partito e che aveva delegato la gestione di
tutta questa vicenda. Forse si è peccato nel non
chiedere le opportune garanzie e delucidazioni
nel momento in cui chi rappresentava il nostro
comune ha mostrato grande “superficialità”. E
sembra non solo sulla questione scuola.
I rapporti politici si
costruiscono giorno dopo giorno e la fiducia
delle istituzioni è frutto di un rapporto
chiaro, lineare e rispettoso dei ruoli.
Stracciarsi le vesti non serve. La mobilitazione
deve andare oltre l’ombra del “proprio
campanile” e mettere al centro una
programmazione efficiente in grado di dare un
forte futuro alla nostra scuola.
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