Antenna nei pressi del cimitero e risposte dell’Amministrazione
Alcune riflessioni dopo l’assemblea pubblica del 26 luglio 2008 chiesta dai cittadini contrari all’installazione
della SRB nei pressi del cimitero di Guardia Sanframondi. L’assemblea è stata organizzata per la mancata risposta alla richiesta di Consiglio comunale
aperto, la sede più indicata per avere risposte precise ai problemi da noi posti. Non vogliamo fare polemiche per la poca ufficialità della sede
concessa ( vedi la mancanza di un vigile responsabile ), per la conferma di poter utilizzare la sala mensa della scuola primaria solo nella tarda mattinata del giovedì, la necessità di prendere in consegna le chiavi il
venerdì, ecc. Ciò che vogliamo far notare è l’assenza del Sindaco e alcune affermazioni degli Assessori intervenuti. Apprezziamo la presenza degli
Assessori anche se non capiamo la loro iniziale dichiarazione di non essere a conoscenza dei fatti, poiché tutte le trattative sono state condotte dal sindaco. E apprezziamo la presenza dell’opposizione, anche se continuiamo a
non capire il loro silenzio (silenzio/assenso?)- Tutti i consiglieri, secondo le nostre logiche di cittadini poco avvezzi ai meccanismi della macchina
amministrativa, dovrebbero essere a conoscenza dei problemi del territorio e delle soluzioni prospettate. La maggioranza dovrebbe difenderle e la minoranza quanto meno conoscerle per, eventualmente, contrastarle.
Nel caso che ci interessa, la autorizzazione alla costruzione dell’antenna in prossimità del cimitero è stata data con la delibera di Giunta N. 118 del 28- 11- 2007. Alla
nostra assemblea erano presenti 3 assessori. La delibera è stata votata all’unanimità, quindi erano e sono a conoscenza dei fatti. Infatti, hanno difeso quella decisione, nonostante l’iniziale polemica con il Sindaco.
Purtroppo, le risposte che ci hanno dato non ci hanno convinto. Le nostre obiezioni erano semplici e continuano ad esserlo.
1) Se le SRB necessitano di
concessione edilizia, presumiamo che siano considerate costruzioni; 2)
La SRB in questione è stata autorizzata in zona di rispetto cimiteriale, dove non è possibile costruire.
3)
Decisioni che comportano conseguenze sull’ambiente necessitano di adeguata informazione e condivisione dei cittadini, e non di pareri “ informali “. Ci chiediamo come sia possibile scrivere frasi simili in una delibera di
Giunta! Ci è stato risposto ancora una volta che le SRB non sono costruzioni normali e godono di agevolazioni speciali; che niente possono i
comuni contro lo strapotere dei gestori che hanno fatto approvare leggi ad hoc a loro favore; che i timori sulla loro nocività sono infondati. Noi
sosteniamo che non vi sono leggi che impediscano ai Comuni il governo del territorio, di cui il PRG è lo strumento fondamentale, e che essi hanno il dovere di agire per la difesa della salute dei cittadini, ed uno degli
strumenti a loro disposizione è l’adozione di un Piano comunale per la regolamentazione dell’installazione delle antenne. Dalle parole degli assessori ci è sembrato che non credono di poter agire nell’interesse dei cittadini o
di averne i poteri. A dimostrazione dell’impotenza dei comuni in questa materia, hanno fatto riferimento ai ricorsi fatti al Tar e persi dal nostro
Comune. A noi le ordinanze del Tar, richiamate anche dalla citata delibera di Giunta, sembrano più un’accusa alla passività del Comune che un esempio delle leggi contrarie a qualsiasi iniziativa possibile degli enti locali. Le
ordinanze del Tar del 14 febbraio 2007 e del 7 novembre 2007 fanno riferimento al silenzio assenso sulla DIA presentata dalla Telecom il 31 luglio 2006. Noi semplici cittadini pensiamo che il Tar non ha decretato che il
Comune non poteva negare la concessione, ma solo che non ha risposto nei termini prescritti. E’semplicemente un esempio dell’incuria degli amministratori verso la cosa pubblica e della loro incapacità ad usare le prerogative
che hanno per il governo del territorio. C’è anche un riferimento al Piano comunale nell’Ordinanza del Tar del 14 febbraio, e recita che il comune non può impedire la costruzione della antenna sine die in attesa
dell’adozione di un regolamento. Noi cittadini leggiamo questo come un richiamo all’impossibilità da parte del Comune di proclamare una cosa e non farla mai, non come un accenno all’inutilità del Piano comunale, indispensabile
per evitare l’installazione selvaggia di antenne che si sta verificando nel nostro comune. Un’altra osservazione a quanto ascoltato durante l’assemblea.
E’ stato possibile negare la concessione alla realizzazione dell’antenna sull’edificio Del Vecchio per il parere negativo del Genio civile. Nell’Ordinanza del 7 novembre 2007 risulta che il parere del Genio civile era
favorevole. Nel chiedere spiegazioni anche su questo, torniamo a chiedere ancora una volta: qualcosa che ha bisogno del parere del Genio civile, è una costruzione oppure no? Se è una costruzione, è possibile autorizzarla in
zona di rispetto cimiteriale senza una variante al PRG? La vicenda dell’antenna sull’edificio Del Vecchio è stata gestita male dal Comune, e continua ad
essere gestita in modo pessimo, senza nessuna trasparenza e coinvolgimento democratico dei cittadini. Lo dimostrano le risposte approssimative e contraddittorie che riceviamo alle nostre semplici domande.
Ci risulta che alcuni assessori fanno parte dei Coraggiosi, l’associazione nata per favorire la democrazia dal basso, un PD meno verticistico e più vicino alle esigenze della
gente. Qualche loro intervento è stato molto critico nei confronti di un certo modo di fare politica. Ci dispiace dire che, alla luce di questa vicenda, ci sembra più la solita polemica da corrente di partito che da vera
voglia di un rapporto diverso con il territorio e con i cittadini, attento alle loro esigenze più che alle lotte per il potere e al controllo del partito.
Per noi, poi, l’esigenza primaria dei cittadini è la tutela della salute, diritto sancito dalla Costituzione, più che la rincorsa del mito di una modernità a tutti i costi, che
giustifica qualsiasi stortura, e di cui si devono pagare i danni collaterali!
“ Far politica nel senso migliore, nell’accezione migliore del termine, dovrebbe significare fare l’interesse del cittadino e della collettività, e quindi prevenire i mali che possono derivare, al singolo o ad una
collettività, da attività economiche o da attività di qualsiasi tipo (…) compito della politica non è quello di avere la certezza assoluta della mancanza di un danno al cittadino, ma compito fondamentale è quello di prevenire, è quello di
arrivare prima, è quello di tutelare, in maniera molto più ampia rispetto a quanto sia necessario, quella che è la salute del cittadino. “ ( intervento del magistrato Felice Casson. 5 luglio 2000 – Mercatale-
Firenze )
I cittadini promotori della petizione contro la RSB nei pressi del cimitero e per un piano comunale per la localizzazione |