28 ottobre 2008
San Salvatore, cade il governo Creta
Stefano Avitabile

 

 

 

CADE IL GOVERNO CRETA

Mancanza di fiducia al primo cittadino Giuseppe Creta in sella per il secondo mandato nel comune di San Salvatore Telesino (Bn) sulla tormentata questione “bilancio”.

Giuseppe Creta è stato sfiduciato da 9 consiglieri di cui 4 della sua ex maggioranza “Continuità e Rinnovamento”.  Il Vice Sindaco Pasquale Izzo, Il Capo Gruppo Leucio Mazzarella e i consiglieri Emilio Rapuano e Pietro Riccio con il sostegno dei 5 consiglieri di minoranza “San Salvatore nel Cuore “ guidati dal capogruppo Raffaele Pucino.

Scialbo il consiglio comunale odierno dove ormai tutto era scontato, tutto era deciso… Il ragioniere Creta “cade” sugli argomenti e sulle tematiche dove era più preparato, dove il meticoloso lavoro svolto per tanti anni all’ Ente Provincia non gli dato i “risultati” da lui tanto sperati. Alleanza Nazionale ha tentato invano di ricucire le file, prima i dissidi interni e poi lo sfaldamento della maggioranza hanno reso senza effetto l’autorevole intervento dell’ avvocato Romano in seno dell’ultimo consiglio comunale.

 

Stefano Avitabile

Documento ufficiale gruppo UDEUR S.Salvatore Telesino

San Salvatore Telesino (Bn) 27 ottobre 2008

 

In data 24 giugno 2008 il Sindaco in seduta consiliare accettava integralmente il documento del gruppo Popolari-Udeur, ne condivideva “parola per parola” il contenuto, si impegnava in una tempestiva attuazione delle richieste ed infine esprimeva la ferma volontà di cominciare subito a lavorare alle variazioni del bilancio di previsione che sarebbe stato approvato poco dopo con l’astensione dei rappresentanti del gruppo Popolari-Udeur. Il Sindaco prometteva anche che nella revisione del bilancio sarebbero stati ascoltati i suggerimenti di tutti i consiglieri di maggioranza. Dopo nulla aver fatto nei mesi di giugno, luglio ed agosto, il Sindaco si presentava alla maggioranza alla fine di settembre proponendo uno schema di riequilibrio di bilancio, al quale potevano, a suo dire, lavorare tutti, senza però toccare niente perché anche spostare un euro significava rompere un capolavoro di ingegneria ragioneristica.

 

 Il comportamento del sindaco verso il gruppo Popolari-Udeur è stato deplorevole e scorretto e dal punto di vista politico e umano e mirava ad un solo obiettivo, a che non  venissero alla luce le gravi condizioni finanziarie del Comune abilmente nascoste e taciute. I silenzi del Sindaco, le sue contraddizioni, la mancata volontà di ricompattare la maggioranza cominciavano ad apparire evidenti anche ad altri che resistevano ancora attorno a lui e che si andavano convincendo  che ormai ci si trovava di fronte ad un personaggio che pensava solo a sistemare le sue ultime cose attraverso quella politica clientelare accentuatasi nell’ultimo periodo.

 

 All’improvviso arrivava l’annuncio fatto dal segretario comunale che gli assessori non potevano spendere neppure un euro e ciò, se ancora ce ne fosse stato bisogno, rendeva evidente il fallimento della politica economica del Sindaco da lui decisa, programmata e realizzata per anni come assessore al bilancio. Il fallimento della politica e dell’azione amministrativa del Sindaco, lo stato di confusione presente negli uffici, la chiara volontà di non voler cambiare niente, l’assenza di direttive, tranne quella di mandare cartelle esattoriali a tutto  spiano, convincevano gli assessori Romano, Izzo e la Fazia a dimettersi, non per sottrarsi alle loro responsabilità ma per far capire al Sindaco che  se ancora aveva un minimo di dignità e di rispetto verso il paese doveva dimettersi. 

 

Non è da sottacere anche che l’appello fatto nell’ultimo manifesto di AN e rivolto a tutte le forze politiche ad evitare la crisi per il bene del paese era già stato tradotto in pratica dal gruppo Popolari-Udeur che aveva concordato con altri esponenti della maggioranza un documento che avrebbe dovuto indurre il sindaco verso un nuovo modo di amministrare ispirato alla trasparenza e alla collegialità. Purtroppo quel documento non fu firmato proprio da qualcuno di AN un’ora prima di una riunione decisiva e così si perse forse l’unica vera occasione di tentare di rimettere le cose sul giusto binario attraverso un’azione concordata e corale.

 

Nel manifesto di AN si fa intravedere ancora la possibilità che il paese, in caso di commissariamento, si trovi indifeso di fronte al nuovo assalto della società che vuole installare il termovalorizzatore e che nel frattempo sta acquisendo le ultime autorizzazioni.  Noi invitiamo il sindaco a questo punto a dire tutta la verità sul termovalorizzatore, l’ultimo dono che ci lascia avendo taciuto nei momenti importanti in cui ancora si potevano approntare rimedi ed avendo scritto quella magnifica lettera che resterà nella storia di San Salvatore in cui  incoraggiava la Vocem a venire a San Salvatore perché c’era la zona industriale, perché nella zona industriale c’era terreno abbondante per realizzare il progetto purché si rispettassero i parametri di costruzione.

 

Allora il sindaco si dichiarò vittima di un  suo assessore, oggi, guarda caso, si dichiara ancora vittima di altri. Si parla nel manifesto di AN anche di grave danno che verrà al paese in caso di commissariamento perché non si potrà accedere ai finanziamenti di cui all’agenda 2007-2013; questo non risponde a verità in quanto la possibilità di inoltrare le proposte per l’inserimento nel Parco Progetto Regionale era già attiva a partire dal febbraio 2007. Piuttosto su questo problema chiediamo al Sindaco per quale motivo in tempo debito l’Amministrazione non ha provveduto ad attivare le modalità per dotare il Comune delle progettazioni necessarie a perseguire gli obiettivi di sviluppo prefissati dal programma elettorale? Perché non si è pensato ad accedere al fondo di rotazione all’uopo previsto per l’acquisizione delle dotazioni finanziarie necessarie ad assicurare la copertura dei costi della progettazione? Una risposta a tali interrogativi aveva tentato di darla il gruppo dell’Udeur con la proposta dell’istituzione dell’Ufficio di Piano.

 

Tale proposta veniva avanzata nella consapevolezza che le incombenze derivanti dall’elaborazione di progettazioni impegnative complesse non potevano essere sopportate dall’attuale Ufficio Tecnico oberato da pratiche quotidiane e dai tanti contenziosi creatisi contro l’Amministrazione. Per le motivazioni sopra riportate noi del gruppo Popolari-Udeur non voteremo l’equilibrio di bilancio convinti che la gestione commissariale limitata a pochi mesi non determinerà ricadute negative sui cittadini né in termini di rallentamento dell’azione amministrativa né in termini di costi aggiuntivi in quanto per disposizione normativa la gestione esecutiva del Comune resta in testa alle proprie strutture.

 

E siamo altresì convinti che la gestione commissariale in un Comune, la cui vita in altri tempi è stata caratterizzata dalla cultura della coerenza politica, dalla lungimiranza e dall’oculatezza nell’azione amministrativa, servirà ad eliminare forme di esasperato clientelismo nonché a dare efficienza alla macchina amministrativa comunale, letteralmente distrutta da avventate decisioni del sindaco ed oggi bloccata da sterili contrapposizioni funzionali e, per qualche area, da approssimativa competenza.

 

Pasquale Izzo

Pietro Riccio

Leucio Mazzarella

Emilio Rapuano

 


     

 Valle Telesina


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