CADE IL GOVERNO CRETA
Mancanza di fiducia al
primo cittadino Giuseppe Creta in sella per
il secondo mandato nel comune di San
Salvatore Telesino (Bn) sulla tormentata
questione “bilancio”.
Giuseppe Creta è stato sfiduciato da 9
consiglieri di cui 4 della sua ex
maggioranza “Continuità e Rinnovamento”.
Il Vice Sindaco
Pasquale Izzo, Il Capo Gruppo Leucio
Mazzarella e i consiglieri Emilio Rapuano e
Pietro Riccio con il sostegno dei 5
consiglieri di minoranza “San Salvatore nel
Cuore “ guidati dal capogruppo Raffaele
Pucino.
Scialbo il consiglio
comunale odierno dove ormai tutto era
scontato, tutto era deciso… Il ragioniere
Creta “cade” sugli argomenti e sulle
tematiche dove era più preparato, dove il
meticoloso lavoro svolto per tanti anni all’
Ente Provincia non gli dato i “risultati” da
lui tanto sperati. Alleanza Nazionale ha
tentato invano di ricucire le file, prima i
dissidi interni e poi lo sfaldamento della
maggioranza hanno reso senza effetto
l’autorevole intervento dell’ avvocato
Romano in seno dell’ultimo consiglio
comunale.
Stefano Avitabile
Documento ufficiale gruppo UDEUR
S.Salvatore Telesino
San Salvatore Telesino
(Bn) 27 ottobre 2008
In data 24 giugno 2008 il
Sindaco in seduta consiliare accettava
integralmente il documento del gruppo
Popolari-Udeur, ne condivideva “parola per
parola” il contenuto, si impegnava in una
tempestiva attuazione delle richieste ed
infine esprimeva la ferma volontà di
cominciare subito a lavorare alle variazioni
del bilancio di previsione che sarebbe stato
approvato poco dopo con l’astensione dei
rappresentanti del gruppo Popolari-Udeur. Il
Sindaco prometteva anche che nella revisione
del bilancio sarebbero stati ascoltati i
suggerimenti di tutti i consiglieri di
maggioranza. Dopo nulla aver fatto nei mesi
di giugno, luglio ed agosto, il Sindaco si
presentava alla maggioranza alla fine di
settembre proponendo uno schema di
riequilibrio di bilancio, al quale potevano,
a suo dire, lavorare tutti, senza però
toccare niente perché anche spostare un euro
significava rompere un capolavoro di
ingegneria ragioneristica.
Il comportamento del
sindaco verso il gruppo Popolari-Udeur è
stato deplorevole e scorretto e dal punto di
vista politico e umano e mirava ad un solo
obiettivo, a che non venissero alla luce le
gravi condizioni finanziarie del Comune
abilmente nascoste e taciute. I silenzi del
Sindaco, le sue contraddizioni, la mancata
volontà di ricompattare la maggioranza
cominciavano ad apparire evidenti anche ad
altri che resistevano ancora attorno a lui e
che si andavano convincendo che ormai ci si
trovava di fronte ad un personaggio che
pensava solo a sistemare le sue ultime cose
attraverso quella politica clientelare
accentuatasi nell’ultimo periodo.
All’improvviso
arrivava l’annuncio fatto dal segretario
comunale che gli assessori non potevano
spendere neppure un euro e ciò, se ancora ce
ne fosse stato bisogno, rendeva evidente il
fallimento della politica economica del
Sindaco da lui decisa, programmata e
realizzata per anni come assessore al
bilancio. Il fallimento della politica e
dell’azione amministrativa del Sindaco, lo
stato di confusione presente negli uffici,
la chiara volontà di non voler cambiare
niente, l’assenza di direttive, tranne
quella di mandare cartelle esattoriali a
tutto spiano, convincevano gli assessori
Romano, Izzo e la Fazia a dimettersi, non
per sottrarsi alle loro responsabilità ma
per far capire al Sindaco che se ancora
aveva un minimo di dignità e di rispetto
verso il paese doveva dimettersi.
Non è da sottacere anche
che l’appello fatto nell’ultimo manifesto di
AN e rivolto a tutte le forze politiche ad
evitare la crisi per il bene del paese era
già stato tradotto in pratica dal gruppo
Popolari-Udeur che aveva concordato con
altri esponenti della maggioranza un
documento che avrebbe dovuto indurre il
sindaco verso un nuovo modo di amministrare
ispirato alla trasparenza e alla
collegialità. Purtroppo quel documento non
fu firmato proprio da qualcuno di AN un’ora
prima di una riunione decisiva e così si
perse forse l’unica vera occasione di
tentare di rimettere le cose sul giusto
binario attraverso un’azione concordata e
corale.
Nel manifesto di AN si fa
intravedere ancora la possibilità che il
paese, in caso di commissariamento, si trovi
indifeso di fronte al nuovo assalto della
società che vuole installare il
termovalorizzatore e che nel frattempo sta
acquisendo le ultime autorizzazioni. Noi
invitiamo il sindaco a questo punto a dire
tutta la verità sul termovalorizzatore,
l’ultimo dono che ci lascia avendo taciuto
nei momenti importanti in cui ancora si
potevano approntare rimedi ed avendo scritto
quella magnifica lettera che resterà nella
storia di San Salvatore in cui incoraggiava
la Vocem a venire a San Salvatore perché
c’era la zona industriale, perché nella zona
industriale c’era terreno abbondante per
realizzare il progetto purché si
rispettassero i parametri di costruzione.
Allora il sindaco si
dichiarò vittima di un suo assessore, oggi,
guarda caso, si dichiara ancora vittima di
altri. Si parla nel manifesto di AN anche di
grave danno che verrà al paese in caso di
commissariamento perché non si potrà
accedere ai finanziamenti di cui all’agenda
2007-2013; questo non risponde a verità in
quanto la possibilità di inoltrare le
proposte per l’inserimento nel Parco
Progetto Regionale era già attiva a partire
dal febbraio 2007. Piuttosto su questo
problema chiediamo al Sindaco per quale
motivo in tempo debito l’Amministrazione non
ha provveduto ad attivare le modalità per
dotare il Comune delle progettazioni
necessarie a perseguire gli obiettivi di
sviluppo prefissati dal programma
elettorale? Perché non si è pensato ad
accedere al fondo di rotazione all’uopo
previsto per l’acquisizione delle dotazioni
finanziarie necessarie ad assicurare la
copertura dei costi della progettazione? Una
risposta a tali interrogativi aveva tentato
di darla il gruppo dell’Udeur con la
proposta dell’istituzione dell’Ufficio di
Piano.
Tale proposta veniva
avanzata nella consapevolezza che le
incombenze derivanti dall’elaborazione di
progettazioni impegnative complesse non
potevano essere sopportate dall’attuale
Ufficio Tecnico oberato da pratiche
quotidiane e dai tanti contenziosi creatisi
contro l’Amministrazione. Per le motivazioni
sopra riportate noi del gruppo
Popolari-Udeur non voteremo l’equilibrio di
bilancio convinti che la gestione
commissariale limitata a pochi mesi non
determinerà ricadute negative sui cittadini
né in termini di rallentamento dell’azione
amministrativa né in termini di costi
aggiuntivi in quanto per disposizione
normativa la gestione esecutiva del Comune
resta in testa alle proprie strutture.
E siamo altresì convinti
che la gestione commissariale in un Comune,
la cui vita in altri tempi è stata
caratterizzata dalla cultura della coerenza
politica, dalla lungimiranza e
dall’oculatezza nell’azione amministrativa,
servirà ad eliminare forme di esasperato
clientelismo nonché a dare efficienza alla
macchina amministrativa comunale,
letteralmente distrutta da avventate
decisioni del sindaco ed oggi bloccata da
sterili contrapposizioni funzionali e, per
qualche area, da approssimativa competenza.
Pasquale Izzo
Pietro Riccio
Leucio Mazzarella
Emilio Rapuano
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