9 novembre 2008
San Salvatore, sindaco bocciato e defenestrato
segnalazione di Stefano Avitabile

 

 

 

 

Bocciato alla Provincia, defenestrato al Comune

Perche?

Il  Sindaco afferma in un suo manifesto che è stato “defenestrato al Comune da un gioco di aritmetica  politica ma non per volontà del popolo”. E’ vero perché il popolo si esprimerà a primavera, ma un assaggio di quello che il popolo pensa di lui lo ha avuto già il 14 aprile, quando i consensi per lui sono passati dai 1582 voti delle comunali agli 869 delle elezioni per la Provincia. Tra le comunali e le provinciali ha perduto ben 713 voti per volontà del popolo!

L’analisi di questo crollo sicuramente dal sindaco è stata fatta anche se non è stata resa nota; la ripeterà a primavera con i dati aggiornati!

La verità è che il sindaco non è stato defenestrato da un gioco di aritmetica politica ma dalle dimissioni di tre assessori che non vedevano più in lui un punto di riferimento affidabile, nonché da altri elementi della maggioranza che, pur condividendo l’analisi della grave crisi politico-amministrativa, hanno preferito tacere. E’ stato defenestrato dai componenti di una macchina amministrativa comunale perfetta fina o al 30 agosto 2001 e poi completamente distrutta nella sua armonia e nello spirito di collaborazione tra gli uffici.

E’ stato defenestrato da una situazione finanziaria del comune in uno stato di grave crisi e ai limiti del dissesto economico, crisi di cui il principale responsabile è il sindaco, anche assessore al bilancio, delega da lui gelosamente conservata  per sei anni.

Il sindaco ha imparato a ripetere negli ultimi tempi che c’è sofferenza per mancanza di liquidità a causa dei diminuiti o ritardati trasferimenti di fondi da parte dello Stato ma non dice, lui assessore al bilancio da sei anni, perché si è passati da una florida situazione economica esistente nel 2001 a quella disastrosa di oggi.

Allora qualche motivo glielo ricordiamo noi:

a)      Mancata volontà di perseguire gli evasori delle tasse comunali ben noti ma anche intoccabili per cui si è creata nel paese una casta autorizzata a non pagare;

b)      Noncuranza verso un rilevante patrimonio comunale ereditato il 30 agosto 2001, patrimonio lasciato per anni in uno stato di abbandono. Ne è testimonianza visibile la struttura del mercato coperto che con poche migliaia di euro sei anni fa poteva essere completata e poteva essere data in fitto e fruttare al Comune ben ventimila euro all’anno con un incasso  a  tutt’oggi di € 120.000. Quella struttura è stata lasciata in uno stato di totale abbandono, nonostante le sollecitazioni continue di tutta la maggioranza, perché lui voleva prima farla sede di una clinica ginecologica, poi sede di un tribunale distrettuale. E mentre andava dietro ai suoi fantasmi il Comune ha perso un reddito sicuro per sei anni.

c)      Le spese schizzate in alto per contenziosi accesisi da tutte le parti, spese iscritte nelle ultime variazioni di bilancio per 30.000 Euro ma questi sono solo quelli da pagare immediatamente.

In tutta la tempesta che lo sta travolgendo da aprile il sindaco ha conservato intatta una sola qualità quella di non dire la verità.

Non dice la verità quando afferma che le elezioni di primavera costeranno alla comunità di San Salvatore Telesino € 30.000, perche esse, se fatte contestualmente con quelle europee, graveranno per legge solo per 1/3 sul Comune e 2/3 sullo Stato. Diffonde notizie inesatte sulla retribuzione del Commissario, facendo così sciacallaggio politico per carpire la buona fede del cittadino meno informato.

Non dice la verità quando promette di costruire una sala per riunioni in Contrada Cese San Manno, presso la piazzetta ancora incompleta, perché fino ad un mese fa ha sostenuto che la cosa non era assolutamente possibile. Si tratta chiaramente di una promessa elettorale fondata sul nulla ma lanciata al momento giusto perché gli ingenui abbocchino.

Non dice la verità quando afferma che il gruppo Udeur voleva l’Ufficio di Piano per mettere le mani sul Piano Regolatore, un’altra storia infinita che va avanti da anni perché i tasselli da mettere insieme sono tanti e tutti devono essere collocati al posto giusto. Eppure l’unica operazione trasparente che dovrebbe fare il sindaco e che non fa, è quella di andare nelle contrade e fare riunioni in paese per ascoltare problemi, bisogni e suggerimenti dalla gente, ma non certamente sullo stile della riunione-farsa fatta a gennaio nella sala conferenze.

Intanto continua a travisare la logica della proposta dell’Ufficio di Piano, da lui accolta nella seduta consiliare del 24 giugno e che per il gruppo Udeur era una proposta avanzata nella consapevolezza che le incombenze derivanti dall’elaborazione di progettazioni impegnative complesse non potevano essere sopportate da un Ufficio tecnico oberato da pratiche quotidiane e dai tanti contenziosi creatisi contro l’Amministrazione.

Non dice la verità quando afferma che con il commissariamento non si potrà accedere ai fondi di cui all’Agenda POR 2007-2013 perché tale possibilità permane intatta in quanto essa scaturisce dal disporre o meno di idonei progetti.

Il vero grave problema del Sindaco è uno solo: ha amministrato per cinque anni senza essere disturbato da nessuno della maggioranza , senza dover dar conto a nessuno e nel frattempo non si accorgeva che anche i suoi voluti silenzi diventavano eloquenti e che qualcuno cresceva e cominciava a capire. Ha iniziato la seconda legislatura con l’intenzione di continuare sempre in barba alla trasparenza e alla collegialità, ma questa volta non gli è stato consentito!!

Per capire meglio il contenuto di questo manifesto bisogna tener conto di un particolare importante: Il sindaco ha la delega ai tributi, al personale, al contenzioso e ai lavori pubblici.

Infine consigliamo al sindaco di essere più cauto nell’uso dei termini, altrimenti qualcuno si  ritorce  contro di lui. Il camaleonte, per esempio, è un animale che si mimetizza secondo l’ambiente in cui si trova cambiando continuamente colore, proprio ciò che ha fatto il sindaco, mastelliano della prima ora e passato improvvisamente ad altro schieramento nelle ultime elezioni provinciali.

Altri termini utilizzati nel suo manifesto / testamento politico non meritano commento perché nel nostro gruppo non ci sono persone senza spina dorsale o non galantuomini. E purtroppo per lui lo abbiamo dimostrato!

Approcciarsi ai gravi problemi del paese con una certa terminologia è solamente fuorviante ed è una metodologia che non fa parte della nostra cultura. Noi intendiamo partecipare al dibattito politico privilegiando dialettiche forti ma sempre con correttezza. Ed è con questo intento che rivolgiamo un appello alle forze politiche esistenti nel paese e a tutti coloro che intendono dare il loro contributo all’elaborazione di un valido progetto per il futuro della nostra comunità.

 

Il Gruppo Consiliare “Popolari-Udeur”

Pasquale Izzo

Pietro Riccio

Leucio Mazzarella

Emilio Rapuano


     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it