2 febbraio 2009
S.Salvatore, in risposta a Pierluigi
Vincenzo Cicchiello

 

 

                                       Ai cittadini di San Salvatore.

In risposta a Pierluigi.

Per chi come me, iscritto da molti anni, avvertiva con orgoglio attraverso un legame ideale e mai ideologico l’appartenenza ad un partito che era stato di Gramsci e guidato da uomini come Enrico Berlinguer, oggi non è stato facile costatarne il declino.

E’ triste vedere scomparire un Partito che ha scritto pagine di storia nazionale di innegabile valore e che, anche nei nostri paesi, con atti spesso semplici di “ piccoli-grandi ” uomini, molto ha contribuito all’emancipazione sociale della nostra gente.

Un partito demolito, per mancanza di un reale processo di trasformazione, da una parte dei suoi dirigenti, piccola gente, la cui aspirazione soprattutto in ambito locale, alla fine, si è rivelata quella di diventare padrini di interessi propri ed altrui.

Non è malanimo il mio, è solo triste considerazione.

Inutile però inseguire un sogno.

Considero la politica come impegno nutrito di straordinaria forza e intransigenza morale, tensione intellettuale e passione culturale, una esperienza che ci arricchisce sotto il profilo umano.

Perciò rimanere fuori dai processi politici, per quanto locali, non è un vantaggio, esserci in alcuni casi costituisce la stessa ragione del vivere comune.

In presenza di partiti deboli, scarsamente rappresentativi di bisogni e di interessi diffusi, partecipare attivamente alla vita politica di un paese resta forse l’unico modo per cercare di ancorare, quanto più possibile, gli interessi locali ai principi della solidarietà.  Queste le considerazioni che mi hanno spinto, pressato da più parti, ad accettare la candidatura alle elezioni comunali del 2002, sperando, tra l’altro, di evitare lo slittamento delle classi politiche locali verso forme di partito-azienda che tendono ad essere potenti ed auto referenti.

Rinviando di qualche giorno passaggi che spero possano dare un contributo di chiarezza in merito al problema “termovalorizzatore”, mi preme a questo punto trattare un aspetto in particolare,  che forse aiuterà a capire meglio le strategie poste in essere da uomini e partiti. Molti i motivi che mi hanno spinto a rimettere le deleghe di assessore, tra questi anche il problema “centrale a biomasse”, non per eludere l’impegno dovuto per delega specifica ma per l’indifferenza e la superficialità dimostrate dagli amministratori tutti rispetto a problematiche così complesse. Avevo preannunciato le mie dimissioni alla Giunta e al gruppo consiliare di maggioranza nel caso in cui non fossero state abbandonate le politiche dissennate che hanno prodotto tanti “ guasti “ portando infine la macchina amministrativa alla paralisi.

Sul versante della politica, nell’autunno del 2005 ho chiesto ed ottenuto un incontro con i massimi esponenti della direzione provinciale dei Democratici di Sinistra.   Nell’occasione esponevo tutte le mie preoccupazioni in merito alla politica amministrativa sviluppata dalla coalizione di maggioranza ed ai troppi silenzi delle minoranze.

Avevo anche preannunciato una deriva della maggioranza verso altre aree politiche, che puntualmente si è verificata,  attraverso una intesa che portò alla sostituzione del rappresentante delle minoranze alla Comunità Montana,  a distanza di pochi giorni dalle mie dimissioni.

Nel gennaio del 2006, in occasione di un altro incontro da me sollecitato chiedevo alla direzione provinciale dei DS,  una presa di posizione netta rispetto ad un modo di amministrare che allora ho definito spregiudicato ma che alla luce dei fatti si è rivelato dissennato e disastroso per il paese. In risposta mi fu suggerito di non votare il Bilancio 2006! Correttezza e coerenza vogliono che un rappresentante dell’esecutivo non voti contro ma si dimetta,  cosa che ho fatto alla fine di gennaio. Mi preme sottolineare che in ambito locale la mia azione politico-amministrativa è stata troppo spesso vanificata da un litigiosità comprensibile solo se legata alla voglia di apparire di alcuni personaggi o meno prosaicamente a qualche intervento comunale,  personaggi  che erroneamente e per troppi anni ho ritenuto i miei compagni di percorso.

Per memoria, a distanza di pochi mesi dalla mia elezione si verificarono una serie di fatti apparentemente poco comprensibili: un ex segretario usci dal partito candidato dopo pochi giorni nelle liste del PDCI (si aspettano ancora le motivazioni), dopo poco il segretario DS in carica sbatteva le carte ed abbandonava una riunione cercando di impedire le elezioni del direttivo (altro che dialogo e democrazia).

Anche le tue resistenze ad un impegno più diretto hanno contribuito negativamente.

Le mie dimissioni probabilmente hanno prodotto un sospiro di sollievo in molte persone, forse anche in te. Basta considerare che in ambito amministrativo sono state accettate dalla maggioranza e dalla minoranza senza battere ciglio.

Ci si liberava dell’azione di un rompiscatole, portatore di rigore ed etica, che costringeva molti a riflessioni critiche e che aveva impedito azioni amministrative sconsiderate. Spero che il silenzio (FRAGOROSO) da me voluto e da altri tanto auspicato, sia servito a far riflettere molta parte del paese, anche alla luce dei fatti ultimi,  sia in ambito politico che amministrativo.

Non ho motivo di dubitare su quanto tu affermi,  questi “piccoli-uomini” in occasione della riunione che avrebbe decretato la mia scomparsa dalla scena politica non hanno  fatto riferimento agli incontri avuti con me e nè evidentemente  hanno  riferito a voi le preoccupazioni che avevo espresso in merito ad una probabile deriva della maggioranza. Ad ogni buon conto, la gestione dell’ultima fase dei DS fa grande torto a quei  “piccoli-grandi” uomini di cui ho parlato prima, uomini che hanno saputo con un’azione ferma e determinata, di concerto con altre forze democratiche, trasformare i problemi e le angosce di un popolo in soluzioni politiche spesso vantaggiose per la comunità.

Un cordiale saluto.

San Salvatore Telesino, 31/01/2009

  Vincenzo Cicchiello

 

 

 

     

 Valle Telesina


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