intervento riferito a: Telese elezioni, tira una brutta aria

 

 

3 maggio 2009
Telese, a proposito della “brutta aria che tira”
Alessandro Falconieri

 

 

Il Tuo intervento odierno, caro Gino, come in altre occasioni, si ammanta del privilegio di scavare nei meandri dei miei ricordi.

Da Polibio, che studente non avevo in gran simpatia per l’impegno che richiedeva (uno spirito aspro o dolce cambiava radicalmente il significato di una parola), era tratto il brano che il 5 luglio 1966 rappresentò la prova scritta di greco dei miei esami di maturità. Dell’eccelso storiografo mi infastidiva altresì la raffinatezza diplomatica, ancorché obiettiva e scientifica, nell’analisi delle fonti e delle cause degli eventi della sua epoca.

Riguardo al tradimento gli ho preferito, tant’è che da circa otto lustri ne ho ingiallita riproposizione tipografica del mio ‘fratello’ Ezio in bella mostra nello studio, aforisma di altro autore, che non cito per non recare oltraggio ad alcuno: “Il tradito può anche essere un ingenuo, il traditore è sempre un infame!”.

E veniamo alla “brutta aria” che “tira” in questi giorni.

Condivido l’affermazione che di tradimento a Telese Terme non sia da parlare; l’unico tradimento di cui ho compiuta scienza e coscienza, molto indietro nel tempo, fu perpetrato ai danni di Telese!

Quando in periodi come questo mi capita di affermare che non mai vinto, c’è sempre qualcuno pronto a ricordarmi che non è vero, almeno una volta ho vinto; ed io sono costretto ad ammettere amaramente che tra le sconfitte quella è rimasta la più cocente!

Quanto alla paura, Gino, io ritengo che non abbiamo diritto ad averne.

Se ancora una volta, come sembra, il Paese decide di spaccarsi in tre; se ancora una volta due terzi del Paese si appresta a dichiarare che obiettivo primario è quello di scongiurare il perpetuarsi della logica dell’altro terzo (argomento già richiamato da Te egregiamente cinque anni orsono), allora non si può parlare di paura. Si deve più efficacemente ammettere che manca il coraggio di ritrovarsi intorno ad un’idea comune, a dire dei più, che vuole essere quella dello stravolgimento di un metodo di gestione. Saremmo ancora in tempo!! Il materiale umano non manca, lo ritengo invece sovrabbondante, occorre solo una silenziosa breve pausa di riflessione che aiuti la coscienza di ognuno ad esprimersi libera da vincoli, sia pur legittimi, legati a malinteso orgoglio di appartenenza.

I segni ci sono, uno fra tutti: l’adesione ufficiale della nostra Comunità al “Protocollo di legalità”.

Comunque, Gino, non posso astenermi dal farTi una confidenza: se da un lato non mi riconosco il diritto alla paura per i clamori degli spregiudicati, non riesco a non averne per i silenzi degli onesti!

Telese Terme, 2/3 maggio 2009                                                            Alessandro 

 

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it