"IMPRESECHERESISTONO"
MANIFESTAZIONE
ROMA 21
LUGLIO 2009 ore 10.00
ASSEMBRAMENTO IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA entro
le ore 10.30
Entro la giornata di oggi renderemo noto il
percorso del corteo silenzioso.
Per quanto riguarda i pulmann, non dovrebbero
esserci problemi a sistemarli nelle vicinanze
della stazione Termini.
Per aderire
visita il sito:
www.impresecheresistono.org
Vogliamo contarci per contare: compilate il
modulo di adesione e inviatelo secondo le
modalità indicate sul sito. Per motivi
organizzativi sarebbe necessario che tutti lo
faceste, da tutte le regioni d'Italia per la
buona riuscita della manifestazione.
Per informazioni:
IMPRESECHERESISTONO
CAMPANIA:
Pietro Di Lorenzo 339/4976800 -
0823/481116
IMPRESECHERESISTONO
LAZIO:
Franco Passeri
335/6945495 - 0774/371374
IMPRESECHERESISTONO
LOMBARDIA:
Alberto Vanzini 348/2645128 -
0331/217457
IMPRESECHERESISTONO
PIEMONTE:
Luca Peotta
335/6982096 - 0171/938040

Spot Radio
LE
IMPRESE CHE RESISTONO, FINALMENTE UNITE, SARANNO
A ROMA IL 21 LUGLIO
Anche dalla nostra regione
si può aderire inviando una mail a:
impresecheresistonocampania@gmail.com
Hanno sfilato a Torino alla fine di giugno,
erano i piccoli e medi imprenditori, così
essenziali ma così tremendamente minacciati da
una crisi ogni giorno più pesante che travolge i
colossi ma soffoca per primi i meno forti. In
circa 800, hanno manifestato tutta la loro
preoccupazione (e rabbia) sfilando in città, per
essere poi ricevuti dalla presidente della
Regione, Mercedes Bresso. Dietro lo striscione
di «Impresecheresistono», il gruppo spontaneo di
piccoli e medi imprenditori del Piemonte e del
Nord Ovest, chiede «una riduzione dell’Irap,
l’accesso al credito, il rinvio di dodici mesi
delle scadenze bancarie senza oneri e interessi,
e un posticipo di un anno anche di quelle
previdenziali».
Il
popolo delle piccole imprese si è subito
mobilitato per la manifestazione nazionale di
Roma del 21 luglio. Anche dalla Campania sono
giunte le prime adesioni delle
“impresecheresistono” e invocano «l’abolizione
dell’anticipo delle imposte, sperano in
ammortizzatori sociali, e soprattutto nella
certezza dei pagamenti, ispirandosi al modello
francese che concede non più di 45 giorni di
tempo per saldare i debiti dall’ultimo giorno
del mese in cui è stata emessa fattura».
Migliaia di piccole e medie imprese «stanno
subendo sulla propria pelle gli effetti di una
crisi che è un vero e proprio terremoto
economico» «Il calo degli ordinativi e delle
prospettive produttive - si legge nei vari blog
nati a seguito dell’evento - sta producendo
effetti devastanti».
Non è un semplice momento di difficoltà, è molto
peggio. «Nonostante gli sforzi messi in campo
dalle singole aziende, la prospettiva, per
molti, è la cassa integrazione e la mancata
conferma dei nuovi contratti». C’è chi è ferito
ma resiste. E c’è chi rischia di soccombere
entro fine anno. Sono questi i più disperati, ma
la rivolta è comune. Per le piccole imprese
l’Irap è un ladrocinio, gli ammortizzatori non
ci sono. Le piccole imprese non chiedono carità,
ma considerazione. Non favori, ma neanche torti.
«Senza aiuti non sarà possibile resistere nei
prossimi mesi».
Per adesioni ci sono vari
blog, tra cui
www.impresecheresistono.blogspot.com
oppure si può inviare mail al seguente
indirizzo:
impresecheresistonocampania@gmail.com
Limatola, 5 luglio 2009
Ing. Pietro Di Lorenzo -
imprenditore
(che
resiste)

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