22 gennaio 2008
Rifiuti e inceneritore, Aceto scrive a Del Deo
Gianluca Aceto

 

 

 Caro Fulvio,

 

la prima questione che sollevi – la munnezza – è un dato evidente. Aggiungerei il triste spettacolo dato dai rifiuti ingombranti che adornano le strade più appartate, ricordando che esiste una legge dello Stato che ha reso tale pratica un reato penale. Speriamo che serva ad arginare il fenomeno.

 

Il passaggio dal cassonetto al porta a porta, nei posti normali (non dico civili), è un fatto positivo: lo spettacolo di quei contenitori stracolmi e putrescenti, anche nella canicola estiva, non lo rimpiange nessuno.

 

La Campania, sotto molti profili, non è quello che si può definire un posto normale. Sul versante munnezza siamo al quindicesimo anno di emergenza! Voglio dire che il porta a porta spesso non ha funzionato, così come si sono rivelate vane quelle facili promesse di benefici fiscali per chi avesse fatto la raccolta differenziata. Ora ci ritroviamo, talvolta, con cittadini sfiduciati e servizi inefficienti, a fronte di una tassazione che si è fatta davvero pesante.

 

Io sono abituato, prima di promettere, a fare bene i conti con la realtà. Ed infatti già penso a quanto sarà difficile passare dall’emergenza all’ordinarietà, da servizi parcellizzati su base comunale ad un sistema integrato provinciale, dalla tassa alla tariffa. Ma a me le sfide impossibili non dispiacciono, riservandomi di fare il bilancio a tempo debito.

 

Intanto qualche piccola idea si sta tramutando in programmazione per il 2009, soprattutto per ridurre il consumo di acqua imbottigliata e promuovere la vendita di merci sfuse e spillate. Il mio sogno è la cosiddetta strategia rifiuti zero, ma la strada è davvero lunga e oggi potrei solo fare chiacchiere. Intanto, se tutto va bene, il lago riusciamo a recuperarlo e a renderlo un posto in cui sarà piacevole andare a vivere qualche ora della giornata. Lo stesso dicasi per la sorgente Pagnano e per il torrente Seneta. Si tratta di interventi pensati attorno alla risorsa acqua, e che potrebbero finalmente modificare in meglio il grado di vivibilità della nostra cittadina. Conto di poter illustrare pubblicamente questi progetti, in modo da rendere conto delle iniziative prese e discutere eventuali proposte migliorative. Stiamo parlando di interventi per oltre dieci milioni di euro, interamente destinati alla riqualificazione ambientale e alla valorizzazione della risorsa acqua, presentati per volontà della Provincia di Benevento e con l’accordo dei Comuni interessati, tra cui innanzitutto quello di Telese.

 

Riguardo all’inceneritore, rimando innanzitutto alla risposta che ho dato all’arch. Visalli. E poi approfitto per rassicurarti che la vicenda mi interessa moltissimo. La Provincia di Benevento è molto chiara, così come dimostrano le delibere di Giunta e di Consiglio pubblicate su queste pagine. Ne approfitto per comunicare a te e ai lettori di ViviTelese che abbiamo formalmente inoltrato ricorso al TAR contro il decreto di autorizzazione, così come veniva giustamente richiesto dai comitati civici. È stato necessario un difficile approfondimento tecnico e politico, ma alla fine è venuta fuori una posizione unanime e molto forte. E non ci fermeremo nemmeno in futuro. Stiamo insomma tenendo fede a tutti gli impegni presi in campagna elettorale, per cui permettimi di essere soddisfatto: non si tratta di una banalità, come dimostra la cronaca quotidiana e il crescente distacco tra istituzioni, politica e società.

 

Non so se il Presidente della Provincia di Bergamo si riferisce a me: in tal caso darebbe troppa importanza ad un singolo rispetto ad un movimento che è davvero generalizzato, nonostante l’arch. Visalli parli di pochi e spiccioli interessi (limitati a  poche case, dice lui). Fatto sta che la mia posizione rimane la stessa di quando non ero assessore. Non sono né allarmista né tranquillo: la partita va giocata sino all’ultimo secondo e i nostri avversari sono bravi. Però in questi mesi gli sono venute meno delle sponde importanti e abbiamo acquisito un leggero vantaggio, sia in termini istituzionali che tecnico-procedurali. Spero davvero che la Provincia di Bergamo si renda conto che qui non trova quel consenso che altri avevano millantato, inducendola ad un investimento rischioso. Sono due anni che questa storia ci toglie il sonno e, sinceramente, vorrei dedicarmi alla provincializzazione del ciclo dei rifiuti e a dare una mano a Sant’Arcangelo Trimonte, dove il sito della discarica regionale attualmente in coltivazione era già contaminato dalle preesistenti discariche.  Credo che sia prioritario concludere il percorso iniziato a dicembre, individuando un geochimico di fiducia della Provincia, che integri la commissione di controllo, e predisponendo un piano straordinario per la sicurezza ambientale e per la salute della popolazione.

 

In quest’ultima vicenda la Provincia di Benevento sta andando ben oltre i suoi doveri e i suoi poteri. Ma non è un caso che essa sia l’ente di riferimento della popolazione e dei comitati civici, e che ad essa si riconosca trasparenza, correttezza ed efficacia. È la stessa logica che cerchiamo di seguire su tutte le questioni ambientali. Ciao, Gianluca. PS: Parlerò con il sindaco per la faccenda delle caditoie!

 

     

 Valle Telesina


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