Dubbi sugli impianti sportivi - 19-04-04 - Giuseppe Grimaldi

 

 

Dopo la parentesi pasquale desidero tornare sull'argomento "delicato" degli impianti sportivi presenti nella nostra cittadina.

 

Nell'intervento dell'assessore Caporaso, concesso in esclusiva per i lettori di Vivi Telese, si può leggere (al punto 8) di un finanziamento APPROVATO dalla Regione Campania per la realizzazione di una struttura da assegnare alla scuola di judo. Nelle note viene indicato in 200.000,00 euro l'ammontare del finanziamento CONCESSO.

 

Sui giornali sanniti proprio ieri è stato pubblicato l'elenco dei fondi stanziati dalla Regione Campania per gli impianti sportivi da realizzarsi nell'intera provincia di Benevento.

 

L'elenco pubblicato da il Sannio Quotidiano è riportato qui sotto.

 

 

 

 

Come si evince dalla lettura dell'elenco il nostro comune non beneficerà di alcun fondo per la realizzazione di impianti sportivi.  

 

Mi sembra doveroso precisare che i fondi stanziati nella tabella sono derivanti dalla legge 65/87 su Italia 90. L'Assessore Caporaso nel suo intervento non ha specificato grazie a quale interevento l'amministrazione comunale ha ottenuto i fondi per la realizzazione della palestra di judo. E' lecito chiedersi pertanto se il finanziamento dei 200.000,00 euro doveva far parte degli interventi previsti nella tabella di cui sopra.

 

Alla luce degli stanziamenti riportati nella medesima tabella si propone un'altro inquietante interrogativo: i fondi per il finanziamento del terzo lotto necessari al completamento del Palazzetto dello Sport si sperava che fossero indicati nell'elenco? Quindi non ci sono finanziamenti per il completamento del palazzetto?

 

Chiedo all'assessore Caporaso, pur cosciente del poco tempo a disposizione causa i preparativi in vista della prossima tornata elettorale, di intervenire e illuminarmi su questi miei interrogativi.

 

In attesa delle appropriate delucidazioni sull'argomento finanziamenti, torno a parlare di impianti sportivi cominciando proprio dalla palestra di judo e alla sua ubicazione.

 

L'assessore Caporaso ha indicato l'area compresa tra la palestra Foschino ed il campo di calcio di viale Europa come quella idonea per realizzare la struttura.

 

 

Perplesso sulla scelta, mi sono recato sul posto per rendermi conto della situazione.

 

In effetti tra le due strutture esiste uno spiazzo (largo circa 8,00 metri e lungo circa 40 metri) opportunamente recintato e destinato all'utilizzo della palestra Foschino con lo scopo preciso di accogliere e salvaguardare i mezzi di trasporto degli arbitri e della squadra ospite durante le gare agonistiche.

La realizzazione di una nuova struttura in questo spazio risulterebbe non-sense. La superficie interna utilizzabile sarebbe praticamente un tunnel.

 

Altro grave inconveniente sarebbe quello di "MURARE" le finestre degli spogliatoi della palestra Foschino.

 

Se così fosse non sarebbe più possibile "areare" gli spogliatoi e negli stessi avremmo gravi problemi di condensa che pregiudicherebbero anche l'agibilità degli stessi, per non parlare dei noti  problemi legati all'umidità che affliggono tutta la struttura.

Mi chiedo: le normative in vigore non impongono che gli spogliatoi, come tutte le strutture, siano obbligatoriamente dotati di finestre APRIBILI?

 

Anche in questo caso chiedo all'assessore Caporaso di intervenire sull'argomento.

 

Altro argomento interessante riguarda la Pista ciclabile.

Assodato che "anche per quest'anno" dovremmo rinunciare ad utilizzare anche una piccola parte del percorso mi permetto di segnalare che parte dell'opera realizzata è praticamente "invasa" dalla vegetazione selvatica.

Sarebbe corretto affermare che ci troviamo di fronte ad una nuova vittima dell'incuria e della mancanza di manutenzione caratteristiche ben "rappresentate" in tutte le strutture sportive del nostro territorio comunale?

Ma c'è un altro aspetto che da un po' di giorni mi turba: questo percorso della pista ciclabile è veramente utile e sicuro?

Mi spiego meglio: considerando la pessima qualità del manto stradale delle principali arterie urbane che risultano praticamente impraticabili a chi ama pedalare, mi sembra logico pensare che in tanti aspettino il completamento della pista ciclabile per una bella pedalata.

La considerazione che però mi lascia perplesso è se l'area può essere giudicata sicura per i bambini e per i principianti.

La larghezza ridotta della carreggiata e l'ubicazione su una lingua di terra costeggiata per tutta la sua lunghezza da corsi d'acqua, quindi su entrambi i lati, sono aspetti totalmente rassicuranti? 

 

La realizzazione di quest'opera "incanalata" tra il Grassano ed i suoi collettori sarà sicuramente suggestiva ed unica nel suo genere, ma siamo sicuri di aver rispettato le norme per la salvaguardia e la tutela dell'ambiente e nella fattispecie dei corsi d'acqua?

E' possibile realizzare un opera di questo tipo sugli argini di un corso d'acqua senza alterarne gli equilibri ambientali?

A proposito: proprio in corrispondenza del ponte di corso Trieste il letto del Grassano somiglia ad una discarica. E' prevista la pulizia del corso d'acqua?

 

 

Sull'utilità della struttura mi chiedo: considerando il posizionamento dei dossi artificiali lungo gran parte delle strade cittadine e considerando le asperità del manto stradale, non  sarebbe stato più utile alla comunità cercare di realizzare piste ciclabili all'interno del

perimetro urbano?

 

Oltretutto la dislocazione "extraurbana" della pista ciclabile su di un territorio privo di alberi ed idonea ombreggiatura ne limiterebbe l'utilizzo anche nel periodo estivo. 

 

In conclusione, colgo l'occasione per chiedere all'assessore Caporaso del perché, nella sua cortese risposta, ha preferito non parlare di alcuni argomenti. Nella risposta infatti, nonostante le mie precise richieste, mancano riferimenti:

 

  • alla pista di atletica che il sindaco dice completata, ma nella realtà NON ESISTE;

  • alla PISCINA OLIMPIONICA annessa alle terme (sebbene “realizzata” dal  consorzio idrotermale);

  • alla mancata stipula dei concordati di gestione delle strutture sportive da parte delle società;

  • ai mancati aiuti economici elargiti verso le società sportive a differenza di quanto accade per manifestazioni organizzate da enti o da associazioni.