13 settembre 2004
Vivibilità? Mirabilia, la città dei ragazzi
Giovanni Malgieri

 

 

A PROPOSITO DI VIVIBILITÀ: MIRABILIA, LA CITTÀ DEI RAGAZZI.

di Giovanni Malgieri.

 

Finora ho sempre preferito evitare la tentazione di dire la mia su questo sito, anche se c’è stata ed è stata forte. Meglio calmare gli animi, dopo gli ultimi eventi elettorali ed essere più sereni ed obiettivi. Ma ora è giunto il momento di dire qualche cosa. Ho scelto questo sito perché è ormai un quotidiano per i telesini, è un evento importante, non trascurabile. Può manifestare, e manifesta, un libero punto di riferimento, di informazione cittadina, di confronto di idee, un’agorà che mancava ed era necessaria.

 

Sì, perchè Telese Terme, lo sappiamo, è differente da tutte le altre realtà vicine. Non ha un tessuto sociale omogeneo, prevedibile, storico, di tradizioni, di cultura, di condivisioni. Nei comuni vicini i fatti, le vicende, le vicissitudini, sono ben risapute da tutti, perché tutti si conoscono e vi è un intreccio stretto di parentele, di conoscenze datate, di rapporti storici tra le persone che non lascia sfuggire niente.

 

Nella nostra recente cittadina invece la maggior parte degli abitanti ha la più svariata provenienza, né esistono molti radicati rapporti di parentele o molte amicizie consolidate dal tempo. Ciò può rappresentare una ricchezza, perché nella diversità si colgono stimoli differenti da approfondire, ma può rappresentare anche una limitazione alla crescita sociale che può scaturire dall’indifferenza, dalla chiusura, dalla diffidenza, dall’isolamento, dalla mancanza di una puntuale comunicazione. Per creare un tessuto sociale forte, con maglie strette, c’è bisogno di partecipazione alla vita sociale ed agli accadimenti giornalieri e per creare partecipazione c’è bisogno di comunicazione e dalla comunicazione deriva il confronto e l’espressione di idee che è alla base della società democratica.

 

Negli ultimi 15 anni, grazie al PRG, è scoppiata la febbre del mattone. Si è costruito tanto, spesso si è costruito male, a volte in barba a regolamenti e leggi nazionali, a volte non sono state rispettate le distanze dai confini, la legge antisismica, l’ambiente naturalistico, spesso senza infrastrutture e servizi. E’ sotto gli occhi di tutti, basta guardarsi intorno. Conseguenza ne è stato sicuramente un profitto economico per molti, che ha suggerito interessi forti a continuare in questa operazione.

 

L’enorme numero di unità abitative prodotte ha attirato le coppie giovani dei dintorni (ed oltre) in cerca di prima casa, ha inoltre indotto un esodo dalla città di giovani famiglie in fuga dai problemi metropolitani. Risultato inaspettato e positivo è che le giovani coppie fanno figli e le giovani famiglie ne vengono già equipaggiate. Questa è la nuova e futura ricchezza di Telese, un patrimonio inestimabile: la gioventù. Ma ora bisogna fare i conti con la vivibilità.

 

Costruire tante abitazioni vuole dire attirare capitali poco puliti, di dubbia provenienza (vedi il Giornale di Caserta, anno 12, numero 236, sabato 28 agosto 2004, in prima pagina: ‘A TELESE L’IMPERO DI SANDOKAN’ ‘Inchiesta della DDA…’ ‘Pioggia di euro sporchi riciclati…’) e non vuol dire far stare bene la gente che le occupa, se non si pensa a come farle stare bene. C’è un disagio giovanile.

 

A Telese, è anche superfluo ripeterlo, non esistono né piazze, né altri spazi vivibili o usufruibili, per lo meno gratuitamente, non esistono centri di aggregazione, di socializzazione, di comunicazione per i ragazzi, fatta eccezione per le terme che quest’anno per la prima volta, qualche giorno prima della tornata elettorale, per evidenti motivazioni, sono state aperte gratuitamente a tutti i telesini.

 

Se non vogliono essere costretti a stare a casa ad alienarsi al computer, play-station, televisione, i ragazzi devono giocare a pallone per strada tra le auto, oppure, i più grandicelli, affollare le sale giochi o i pub. E l’incubo della droga, dell’alcool, delle cattive amicizie incombe.

 

Possiamo attirare i giovani per poi inscatolarli in gabbie di cemento? Possiamo costringerli in quattro mura?

Possiamo mai creare lo stesso malsano ambiente cittadino, da cui spesso provengono, ma con in aggiunta anche tutti i problemi di un piccolo centro?

 

E non fa bene alla salute cittadina il fatto che vengano allontanati da piazza padre Pio (come mi è stato riferito) perché i loro giochi danno fastidio. E’ indispensabile sviluppare la cultura della vivibilità dell’ambiente cittadino. Ma diamo anche uno sguardo intorno, agli altri comuni della Valle Telesina. Notiamo la continua emorragia di giovani verso altri luoghi più appetibili, dove vi sono maggiori opportunità di lavoro e di abitazione, per cui ritroviamo realtà disabitate, vecchieggianti, con tradizioni forti, ma usurate.

 

E, nonostante ciò, si intensificano le iniziative e le manifestazioni di una certa rilevanza per creare comunità, occasioni, attrazione. Mi riferisco al carnevale amorosino, alla festa dell’uva di Solopaca, alla sagra dei funghi di Cusano, alle manifestazioni medievali di Faicchio e Melizzano, al mercantico di San Lorenzello, alle cantine di Castelvenere, per citare le più note.

 

A Telese, con naturale vocazione turistica per la sua posizione strategica favorevole rispetto agli altri centri della valle, per le sue bellezze naturalistiche e per i suoi spunti storici pregevoli, con un fervore giovanile crescente, è giusto il contrario: non si riesce ad organizzare nessun evento di grosso richiamo turistico, né esistono strutture di recettività turistica. Si vanno così perdendo opportunità economiche importanti.

 

E se l’amministrazione non riesce a valutare queste esigenze, perché distratta a cementificare quei pochi spazi ancora occupati indegnamente da coltivazioni agricole o vegetazioni spontanee, allora dobbiamo essere noi cittadini a partecipare queste espressioni di vivibilità. Ritengo che solo da un piano programmatico comune, lungimirante, con la condivisione delle varie risorse (storiche, turistiche, paesaggistiche, ambientali, culturali, di tradizione, geografiche, economiche) si possano risolvere i problemi di Telese Terme e dei comuni vicini, cioè bisogna superare i campanilismi, gli interessi localistici e puntare ad una crescita di vivibilità dell’intera Valle Telesina.

 

L’unione di intenti potrebbe essere alla base di uno sviluppo culturale ed ecomonico equilibrato. Il punto centrale e fondamentale della sostenibilità sociale è la creazione di corrette e controllate condizioni di soddisfacimento delle esigenze giovanili, soprattutto per Telese dove giovani ve ne sono e ve ne saranno tanti, ma anche per i comuni vicini, dove vanno sempre più diminuendo per mancanza di stimoli idonei.

 

Per tutto quanto espresso è nata l’esigenza, partita da un’idea dagli stessi ragazzi (‘i ragazzi della 3°A’ della scuola media dell’Istituto Comprensivo di Telese Terme dell’anno scolastico 2002-2003), di costituire un’associazione, senza scopi di lucro, “Mirabilia: la città dei ragazzi”, che si propone attraverso una serie di iniziative di aiutare i giovani in una sana crescita culturale e sociale nelle more della realizzazione di uno spazio reale, attrezzato per le loro esigenze.

 

Non ho avuto nessuna difficoltà a trovare unanime condivisione dai genitori (e oramai ne sono tanti), ma dalla condivisione alla realizzazione del progetto associativo il passo non è stato breve e ancora più difficile e lungo sarà cercare di raggiungere gli scopi che ci prefiggiamo. La nostra idea è di stimolare gli amministratori locali, provinciali, regionali, i politici, le associazioni umanitarie, la gente di buona volontà, che ha a cuore il futuro della valle e dei ragazzi della valle, a trovare ed organizzare uno spazio adeguato, recintato, controllato, dove i ragazzi ed i giovani della valle possano liberamente incontrarsi per fare amicizia, per correre serenamente dietro un pallone, per realizzare progetti, magari un gruppo musicale, teatrale, sportivo, interessarsi di fotografia, di giornalismo, di pittura, di botanica, di artigianato, o qualsiasi altra cosa li aiuti a sviluppare il loro senso sociale, con personale esperto che volontariamente e con passione li affianchi.

 

L’idea è così grande che spaventa quasi, ma non è irrealizzabile. Vi sono leggi comunitarie e nazionali che stanziano fondi per l’adolescenza, vi sono persone disposte in forma di volontariato ad offrire la loro professionalità (pensionati, insegnanti, sportivi). Bisogna solo uscire dal comodo torpore quotidiano individualista e sviluppare la nostra coscienza sociale.

 

Per chiunque voglia condividere questo progetto e collaborare alla sua realizzazione può contattarci per e-mail al seguente indirizzo: mirabilia2003@libero.it

 

 

Legenda:

1. uffici;

2. laboratori;

3. sala conferenze;

4. spazio attrezzato giochi per piccoli;

5. pista ciclabile;

6. pista pattinaggio;

7. campi sportivi;

8. serra.

 

    

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Per intervenire: invia@vivitelese.it