A
PROPOSITO DI VIVIBILITÀ: MIRABILIA, LA CITTÀ DEI
RAGAZZI.
di
Giovanni Malgieri.
Finora ho sempre preferito evitare la tentazione
di dire la mia su questo sito, anche se c’è
stata ed è stata forte. Meglio calmare gli
animi, dopo gli ultimi eventi elettorali ed
essere più sereni ed obiettivi. Ma ora è giunto
il momento di dire qualche cosa. Ho scelto
questo sito perché è ormai un quotidiano per i
telesini, è un evento importante, non
trascurabile. Può manifestare, e manifesta, un
libero punto di riferimento, di informazione
cittadina, di confronto di idee, un’agorà che
mancava ed era necessaria.
Sì, perchè Telese Terme, lo sappiamo, è
differente da tutte le altre realtà vicine. Non
ha un tessuto sociale omogeneo, prevedibile,
storico, di tradizioni, di cultura, di
condivisioni. Nei comuni vicini i fatti, le
vicende, le vicissitudini, sono ben risapute da
tutti, perché tutti si conoscono e vi è un
intreccio stretto di parentele, di conoscenze
datate, di rapporti storici tra le persone che
non lascia sfuggire niente.
Nella nostra recente cittadina invece la maggior
parte degli abitanti ha la più svariata
provenienza, né esistono molti radicati rapporti
di parentele o molte amicizie consolidate dal
tempo. Ciò può rappresentare una ricchezza,
perché nella diversità si colgono stimoli
differenti da approfondire, ma può rappresentare
anche una limitazione alla crescita sociale che
può scaturire dall’indifferenza, dalla chiusura,
dalla diffidenza, dall’isolamento, dalla
mancanza di una puntuale comunicazione. Per
creare un tessuto sociale forte, con maglie
strette, c’è bisogno di partecipazione alla vita
sociale ed agli accadimenti giornalieri e per
creare partecipazione c’è bisogno di
comunicazione e dalla comunicazione deriva il
confronto e l’espressione di idee che è alla
base della società democratica.
Negli ultimi 15 anni, grazie al PRG, è scoppiata
la febbre del mattone. Si è costruito tanto,
spesso si è costruito male, a volte in barba a
regolamenti e leggi nazionali, a volte non sono
state rispettate le distanze dai confini, la
legge antisismica, l’ambiente naturalistico,
spesso senza infrastrutture e servizi. E’ sotto
gli occhi di tutti, basta guardarsi intorno.
Conseguenza ne è stato sicuramente un profitto
economico per molti, che ha suggerito interessi
forti a continuare in questa operazione.
L’enorme numero di unità abitative prodotte ha
attirato le coppie giovani dei dintorni (ed
oltre) in cerca di prima casa, ha inoltre
indotto un esodo dalla città di giovani famiglie
in fuga dai problemi metropolitani. Risultato
inaspettato e positivo è che le giovani coppie
fanno figli e le giovani famiglie ne vengono già
equipaggiate. Questa è la nuova e futura
ricchezza di Telese, un patrimonio inestimabile:
la gioventù. Ma ora bisogna fare i conti con la
vivibilità.
Costruire tante abitazioni vuole dire attirare
capitali poco puliti, di dubbia provenienza
(vedi il Giornale di Caserta, anno 12, numero
236, sabato 28 agosto 2004, in prima pagina: ‘A
TELESE L’IMPERO DI SANDOKAN’
‘Inchiesta della DDA…’ ‘Pioggia di euro sporchi
riciclati…’) e non vuol dire far stare bene la
gente che le occupa, se non si pensa a come
farle stare bene. C’è un disagio giovanile.
A
Telese, è anche superfluo ripeterlo, non
esistono né piazze, né altri spazi vivibili o
usufruibili, per lo meno gratuitamente, non
esistono centri di aggregazione, di
socializzazione, di comunicazione per i ragazzi,
fatta eccezione per le terme che quest’anno per
la prima volta, qualche giorno prima della
tornata elettorale, per evidenti motivazioni,
sono state aperte gratuitamente a tutti i
telesini.
Se
non vogliono essere costretti a stare a casa ad
alienarsi al computer, play-station,
televisione, i ragazzi devono giocare a pallone
per strada tra le auto, oppure, i più
grandicelli, affollare le sale giochi o i pub. E
l’incubo della droga, dell’alcool, delle cattive
amicizie incombe.
Possiamo attirare i giovani per poi inscatolarli
in gabbie di cemento? Possiamo costringerli in
quattro mura?
Possiamo mai creare lo stesso malsano ambiente
cittadino, da cui spesso provengono, ma con in
aggiunta anche tutti i problemi di un piccolo
centro?
E
non fa bene alla salute cittadina il fatto che
vengano allontanati da piazza padre Pio (come mi
è stato riferito) perché i loro giochi danno
fastidio. E’ indispensabile sviluppare la
cultura della vivibilità dell’ambiente
cittadino. Ma diamo anche uno sguardo intorno,
agli altri comuni della Valle Telesina. Notiamo
la continua emorragia di giovani verso altri
luoghi più appetibili, dove vi sono maggiori
opportunità di lavoro e di abitazione, per cui
ritroviamo realtà disabitate, vecchieggianti,
con tradizioni forti, ma usurate.
E,
nonostante ciò, si intensificano le iniziative e
le manifestazioni di una certa rilevanza per
creare comunità, occasioni, attrazione. Mi
riferisco al carnevale amorosino, alla festa
dell’uva di Solopaca, alla sagra dei funghi di
Cusano, alle manifestazioni medievali di
Faicchio e Melizzano, al mercantico di San
Lorenzello, alle cantine di Castelvenere, per
citare le più note.
A
Telese, con naturale vocazione turistica per la
sua posizione strategica favorevole rispetto
agli altri centri della valle, per le sue
bellezze naturalistiche e per i suoi spunti
storici pregevoli, con un fervore giovanile
crescente, è giusto il contrario: non si riesce
ad organizzare nessun evento di grosso richiamo
turistico, né esistono strutture di recettività
turistica. Si vanno così perdendo opportunità
economiche importanti.
E
se l’amministrazione non riesce a valutare
queste esigenze, perché distratta a
cementificare quei pochi spazi ancora occupati
indegnamente da coltivazioni agricole o
vegetazioni spontanee, allora dobbiamo essere
noi cittadini a partecipare queste espressioni
di vivibilità. Ritengo che solo da un piano
programmatico comune, lungimirante, con la
condivisione delle varie risorse (storiche,
turistiche, paesaggistiche, ambientali,
culturali, di tradizione, geografiche,
economiche) si possano risolvere i problemi di
Telese Terme e dei comuni vicini, cioè bisogna
superare i campanilismi, gli interessi
localistici e puntare ad una crescita di
vivibilità dell’intera Valle Telesina.
L’unione di intenti potrebbe essere alla base di
uno sviluppo culturale ed ecomonico equilibrato.
Il punto centrale e fondamentale della
sostenibilità sociale è la creazione di corrette
e controllate condizioni di soddisfacimento
delle esigenze giovanili, soprattutto per Telese
dove giovani ve ne sono e ve ne saranno tanti,
ma anche per i comuni vicini, dove vanno sempre
più diminuendo per mancanza di stimoli idonei.
Per tutto quanto espresso è nata l’esigenza,
partita da un’idea dagli stessi ragazzi (‘i
ragazzi della 3°A’ della scuola media
dell’Istituto Comprensivo di Telese Terme
dell’anno scolastico 2002-2003), di costituire
un’associazione, senza scopi di lucro, “Mirabilia:
la città dei ragazzi”, che si propone
attraverso una serie di iniziative di aiutare i
giovani in una sana crescita culturale e sociale
nelle more della realizzazione di uno spazio
reale, attrezzato per le loro esigenze.
Non ho avuto nessuna difficoltà a trovare
unanime condivisione dai genitori (e oramai ne
sono tanti), ma dalla condivisione alla
realizzazione del progetto associativo il passo
non è stato breve e ancora più difficile e lungo
sarà cercare di raggiungere gli scopi che ci
prefiggiamo. La nostra idea è di stimolare gli
amministratori locali, provinciali, regionali, i
politici, le associazioni umanitarie, la gente
di buona volontà, che ha a cuore il futuro della
valle e dei ragazzi della valle, a trovare ed
organizzare uno spazio adeguato, recintato,
controllato, dove i ragazzi ed i giovani della
valle possano liberamente incontrarsi per fare
amicizia, per correre serenamente dietro un
pallone, per realizzare progetti, magari un
gruppo musicale, teatrale, sportivo,
interessarsi di fotografia, di giornalismo, di
pittura, di botanica, di artigianato, o
qualsiasi altra cosa li aiuti a sviluppare il
loro senso sociale, con personale esperto che
volontariamente e con passione li affianchi.
L’idea è così grande che spaventa quasi, ma non
è irrealizzabile. Vi sono leggi comunitarie e
nazionali che stanziano fondi per l’adolescenza,
vi sono persone disposte in forma di
volontariato ad offrire la loro professionalità
(pensionati, insegnanti, sportivi). Bisogna solo
uscire dal comodo torpore quotidiano
individualista e sviluppare la nostra coscienza
sociale.
Per chiunque voglia condividere questo progetto
e collaborare alla sua realizzazione può
contattarci per e-mail al seguente indirizzo:
mirabilia2003@libero.it
Legenda:
1.
uffici;
2.
laboratori;
3.
sala conferenze;
4.
spazio attrezzato giochi per piccoli;
5.
pista ciclabile;
6.
pista pattinaggio;
7.
campi sportivi;
8.
serra. |