15 dicembre 2005
Striscia dal sindaco di Cervinara
ViviTelese

 

 

 

Grande tensione nel corso della registrazione del

servizio realizzato da Fabio e Mingo

andato in onda Giovedì 14 dicembre 2005

 

ANCORA UN BLITZ DI STRISCIA LA NOTIZIA  A CERVINARA

Tra le curiosità, lo scontrino fiscale richiesto da un vigile zelante al momento della consegna  del provolone  al sindaco

 

 

Cervinara- Il 22 settembre scorso- il  primo blitz di Striscia  nella baraccopoli e nel comune irpino. In quella occasione-Fabio e Mingo, inviati di  punta del tg satirico- avevano strappato al sindaco Cioffi la promessa: “ Nel giro di 45 giorni quelle famiglie entreranno nei nuovi alloggi dell’IACP- altrimenti saranno ospitati in albergo”. Dopo circa tre mesi, Fabio e Mingo sono tornati a Cervinara- e hanno immortalato ancora una volta le orribili stamberghe- con i residenti ancora lì- che con inviati e troupe del tg satirico sono andati al comune per parlare e chiedere spiegazioni al primo cittadino.

La carovana partita dalla baraccopoli- munita di valigie si è trasferita  nella casa  comunale di Cervinara - invadendo pacificamente l’ufficio dell’introvabile sindaco- riapparso magicamente- dopo una estenuante invocazione- dei due  brillanti inviati (che non si fermano davanti a nulla) - che hanno sepolto e sotterrato i nuovi inviati campani promossi la scorsa estate da Ricci (non c’è trippa per gatti !).

Sindaco che dopo ampia meditazione ha scelto di venire allo scoperto- arrampicandosi sugli specchi- per la promessa non mantenuta-consapevole della potenza del tubo catodico- che santifica il personaggio di turno. Essere visto da circa dieci milioni di persone non è cosa da poco.

Per dovere di cronaca va precisato che a combattere tenacemente dall’inizio  la battaglia della baraccopoli- è stata  l’emittente locale CDS TV -  facendo opera di grande sensibilizzazione- con servizi di eccellente taglio - un prezioso lavoro- svolto da anni -spesso finalizzato e coronato  dai media nazionali.

Non sono mancati momenti di forte tensione- spintoni e qualche parola di troppo- indirizzata alla troupe: tensione fortunatamente stemperata- nella parte finale dal sindaco ed inviati del tg satirico- con una affettuosa stretta di mano  – e un cordial –consumato nell’adiacente bar.

Apprezzato nel corso della registrazione del servizio l’intervento del giornalista caiatino Gianni Gosta (acclamato ed osannato dai presenti)- che “metteva alle corde” il sindaco Franco Cioffi e l’assessore ai lavori pubblici, Raffaele Tangredi.

Il servizio in onda  su Canale 5  nelle prossime settimane- è stato realizzato con la collaborazione di Giuseppe Sangiovanni, giornalista freelance casertano, punto di riferimento in Campania del duo Fabio e Mingo.

La nota curiosa e simpatica  rappresentata dallo scontrino fiscale richiesto a Fabio da un “attento” vigile – al momento della consegna del classico provolone- tapiro-mangereccio regalato dal duo di Ricci ad amministratori  Pinocchio (nel senso buono del termine).

Cercare di sensibilizzare, poi risolvere i problemi con l’aiuto di  giornali,  radio, un tg satirico, spesso con un pupazzo rosso- è una sconfitta per tutti: per le istituzioni, per  la società e per lo stesso pianeta comunicazione che dovrebbe occuparsi di altro.

Non sarà alta televisione ma gli inviati di Striscia sono  richiesti a furor di popolo da tutta la penisola- un giornalismo pratico che  mira a sensibilizzare enti ed istituzioni, spesso alla finestra- scovando a ritmo frenetico – sprechi e inefficienze nel Bel Paese. Un tg di servizio, che cerca di dare voce ai più deboli- con un giornalismo ricco di denunce, inchieste su sperperi di danaro pubblico, condotte e trattate con il sorriso sulle labbra.

La troupe del programma è  piombata  nelle fatiscenti baracche, ieri mattina alle 10,30- assalita completamente da una dozzina di famiglie disperate. Persone convinte che il servizio possa  procurare finalmente il miracolo. Una casa degna,  per umani- attesa dal 1980. Un quarto di secolo vissuto nell’orrore, tra l’amianto, ratti, rettili, sotto il cocente  sole e al freddo per venticinque lunghissimi anni.

Invisibili, figli di nessuno da un quarto di secolo. Dalla sera del 23 novembre del 1980.

Nulla è cambiato da queste parti- dopo il forte sisma che sconvolse  la Campania e Basilicata

In quella serata nebbiosa, un violentissimo terremoto rase al suolo paesi interi, cancellando per sempre intere generazioni. Oltre duemila, i morti(l’Irpinia pagò un alto tributo in vite umane). Centinaia di migliaia i feriti, rimasti senza casa, ospitati in container messi a disposizione dalla protezione civile. Doveva essere solo una situazione di ripiego, per far fronte all’emergenza. Così non è stato.

Una tragedia finita nel dimenticatoio per tanto, troppo tempo.

Un’odissea infinita, di sacrifici, di stenti, di promesse non mantenute: vissuta da adulti, invecchiati  e morti nelle stamberghe, e dai bambini, cresciuti nel freddo gelido dell’inverno, e l’insopportabile afa d’agosto.

Di case vere(ad un passo dalle favelas)- fatte di mattoni e cemento, ne sono state costruite. Non per questi figli di nessuno, persone senza diritti, calpestati dall’indifferenza- caduti sotto le pagine del tempo.

Vittime di promesse, protocolli, errori, negligenze, fallimenti e del mostro burocrazia, iperattivo nel bel paese.

 Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile

     

Indice degli Scoop di Sangiovanni


Per intervenire: invia@vivitelese.it