Grande tensione nel corso della registrazione
del
servizio realizzato da Fabio e Mingo
andato in onda Giovedì 14 dicembre 2005
ANCORA UN BLITZ
DI STRISCIA LA NOTIZIA A CERVINARA
Tra le curiosità, lo scontrino fiscale richiesto
da un vigile zelante al momento della consegna
del provolone al sindaco
Cervinara-
Il 22 settembre scorso-
il primo blitz di Striscia nella
baraccopoli e nel comune irpino. In quella
occasione-Fabio e Mingo, inviati di punta del
tg satirico- avevano strappato al sindaco Cioffi
la promessa: “ Nel giro di 45 giorni quelle
famiglie entreranno nei nuovi alloggi dell’IACP-
altrimenti saranno ospitati in albergo”. Dopo
circa tre mesi, Fabio e Mingo sono tornati a
Cervinara- e hanno immortalato ancora una volta
le orribili stamberghe- con i residenti ancora
lì- che con inviati e troupe del tg satirico
sono andati al comune per parlare e chiedere
spiegazioni al primo cittadino.
La carovana
partita dalla baraccopoli- munita di valigie si
è trasferita nella casa comunale di Cervinara
- invadendo pacificamente l’ufficio
dell’introvabile sindaco- riapparso magicamente-
dopo una estenuante invocazione- dei due
brillanti inviati (che non si fermano davanti a
nulla) - che hanno sepolto e sotterrato i nuovi
inviati campani promossi la scorsa estate da
Ricci (non c’è trippa per gatti !).
Sindaco che dopo
ampia meditazione ha scelto di venire allo
scoperto- arrampicandosi sugli specchi- per la
promessa non mantenuta-consapevole della potenza
del tubo catodico- che santifica il personaggio
di turno. Essere visto da circa dieci milioni di
persone non è cosa da poco.
Per dovere di
cronaca va precisato che a combattere
tenacemente dall’inizio la battaglia della
baraccopoli- è stata l’emittente locale CDS TV
- facendo opera di grande sensibilizzazione-
con servizi di eccellente taglio - un prezioso
lavoro- svolto da anni -spesso finalizzato e
coronato dai media nazionali.
Non sono
mancati momenti di forte tensione- spintoni e
qualche parola di troppo- indirizzata alla
troupe: tensione fortunatamente stemperata-
nella parte finale dal sindaco ed inviati del tg
satirico- con una affettuosa stretta di mano –
e un cordial –consumato nell’adiacente bar.
Apprezzato nel
corso della registrazione del servizio
l’intervento del giornalista caiatino Gianni
Gosta (acclamato ed osannato dai presenti)- che
“metteva alle corde” il sindaco Franco Cioffi e
l’assessore ai lavori pubblici, Raffaele
Tangredi.
Il servizio in
onda su Canale 5 nelle prossime settimane- è
stato realizzato con la collaborazione di
Giuseppe Sangiovanni, giornalista freelance
casertano, punto di riferimento in Campania del
duo Fabio e Mingo.
La nota curiosa e
simpatica rappresentata dallo scontrino fiscale
richiesto a Fabio da un “attento” vigile – al
momento della consegna del classico provolone-
tapiro-mangereccio regalato dal duo di Ricci ad
amministratori Pinocchio (nel senso buono del
termine).
Cercare di
sensibilizzare, poi risolvere i problemi con
l’aiuto di giornali, radio, un tg satirico,
spesso con un pupazzo rosso- è una sconfitta per
tutti: per le istituzioni, per la società e per
lo stesso pianeta comunicazione che dovrebbe
occuparsi di altro.
Non sarà alta
televisione ma gli inviati di Striscia sono
richiesti a furor di popolo da tutta la
penisola- un giornalismo pratico che mira a
sensibilizzare enti ed istituzioni, spesso alla
finestra- scovando a ritmo frenetico – sprechi e
inefficienze nel Bel Paese. Un tg di servizio,
che cerca di dare voce ai più deboli- con un
giornalismo ricco di denunce, inchieste su
sperperi di danaro pubblico, condotte e trattate
con il sorriso sulle labbra.
La troupe
del programma è piombata nelle fatiscenti
baracche, ieri mattina alle 10,30- assalita
completamente da una dozzina di famiglie
disperate. Persone convinte che il servizio
possa procurare finalmente il miracolo. Una
casa degna, per umani- attesa dal 1980. Un
quarto di secolo vissuto nell’orrore, tra
l’amianto, ratti, rettili, sotto il cocente
sole e al freddo per venticinque lunghissimi
anni.
Invisibili, figli di nessuno da un quarto di secolo. Dalla sera del 23
novembre del 1980.
Nulla è cambiato
da queste parti- dopo il forte sisma che
sconvolse la Campania e Basilicata
In quella serata
nebbiosa, un violentissimo terremoto rase al
suolo paesi interi, cancellando per sempre
intere generazioni. Oltre duemila, i morti(l’Irpinia
pagò un alto tributo in vite umane). Centinaia
di migliaia i feriti, rimasti senza casa,
ospitati in container messi a disposizione dalla
protezione civile. Doveva essere solo una
situazione di ripiego, per far fronte
all’emergenza. Così non è stato.
Una tragedia
finita nel dimenticatoio per tanto, troppo
tempo.
Un’odissea
infinita, di sacrifici, di stenti, di promesse
non mantenute: vissuta da adulti, invecchiati e
morti nelle stamberghe, e dai bambini, cresciuti
nel freddo gelido dell’inverno, e
l’insopportabile afa d’agosto.
Di case vere(ad
un passo dalle favelas)- fatte di mattoni e
cemento, ne sono state costruite. Non per questi
figli di nessuno, persone senza diritti,
calpestati dall’indifferenza- caduti sotto le
pagine del tempo.
Vittime di
promesse, protocolli, errori, negligenze,
fallimenti e del mostro burocrazia, iperattivo
nel bel paese. |