25 marzo 2005
Nessuna notizia sul convegno "Habitat"
Giovanni Forgione

 

 

Habitat più sicuro tutela per la salute dell’ uomo

Era questo il titolo del convegno organizzato a Telese Terme venerdì 18 marzo, una settimana fa. Alla data odierna nessuna notizia è trapelata. Abbiamo atteso invano un comunicato stampa del municipio di Telese Terme o qualche articolo giornalistico ma, né Il Mattino, né Il Sannio Quotidiano hanno pubblicato un resoconto sulla giornata di studio.

ViviTelese, che da quattro anni si dedica agli interessanti argomenti trattati nel convegno, avrebbe voluto pubblicare, divulgare, informare i cittadini sulle novità e su cosa concretamente possono fare i cittadini per tutelare la propria salute e quella dell'ambiente in cui vivono.

Non ci arrendiamo e quindi, cercheremo di contattare gli organizzatori o i relatori per avere qualche documento o relazione che possa informarci.

Il ruolo del Comune di Telese Terme era solo quello di ospitare gli esperti. Il sindaco Capasso infatti, come si legge dal manifesto, è intervenuto solo per i saluti. E' ovvio che ai cittadini telesini piacerebbe conoscere le impressioni del sindaco a termine della giornata di studi. Sarebbe interessante anche conoscere quali iniziative saranno intraprese a medio e lungo termine dopo aver ascoltato gli esperti relatori del convegno. Sarebbe bello ma....sappiamo bene che Capasso non risponde ai cittadini pubblicamente su ViviTelese.

Facciamo un tentativo con l'Assessore all'Ambiente Fuschini che ha dimostrato in diverse occasioni, diversamente dal sindaco, la propria disponibilità nei confronti dei cittadini e di ViviTelese:

 
Gentile Assessore Fuschini,

Alla luce dei risultati del convegno svoltosi a Telese il 18 marzo, dai temi molto interessanti:

  • rischi biologici sanitari
  • onde elettromagnetiche
  • radiazioni ionizzanti
  • rischio amianto
  • acque e fattori inquinanti
  • medicina termale come opportunità curativa naturale,

potrebbe informare i cittadini di Telese Terme che Lei amministra, sulle iniziative adottate in concreto per rendere il nostro habitat più sicuro, a tutela della nostra salute?

Gradirei una risposta anche nel caso in cui non vi fossero iniziative municipali in atto. In questo caso potrebbe informarci dei progetti e di cosa prevede per il futuro.

Giovanni Forgione

E-mail inviata alle ore 21:45 del 24 marzo 2005

>>>Risposta dell'Ass.Fuschini

 

La giornata di studio Habitat più sicuro tutela per la salute dell’ uomo era promossa da

  • AIAS - Associazione Italiana fra Addetti alla Sicurezza
  • Università Popolare del Sannio

con il contributo di

  • Regione Campania - assessorato all'Ambiente,
  • Comune di Telese Terme,
  • Impresa Minieri - Terme di Telese
  • Igiene urbana Lavorgna di San Lorenzello

Si è parlato di:

  • rischi biologici sanitari
  • onde elettromagnetiche
  • radiazioni ionizzanti
  • rischio amianto
  • acque e fattori inquinanti
  • medicina termale come opportunità curativa naturale

Si legge ancora nella presentazione:

Un meeting interessante, nato dalla preoccupazione di presentare un habitat meno aggressivo per la salute dell'uomo e per questo sempre più libero da fattori inquinanti e che apre le porte ad un progetto ambizioso coltivato da alcuni ingegneri locali d'intesa con l'Associazione Italiana Addetti alla Sicurezza: una settimana scientifica sulle problematiche ambientali con i massimi esperti nazionali e stranieri.

Sono intervenuti:

  • Antonio Di Mezza (presidente Università Popolare del Sannio)
  • Alfredo Minieri (presidente Minieri S.p.a. - Terme di Telese)
  • Gennaro Capasso (sindaco di Telese Terme)
  • Fausto Pepe (direttore Arpac Benevento)
  • Luigi Nocera (assessore all'Ambiente Regione Campania)
  • Ugo Santomauro (presidente AIAS Campania)
  • Armando Masucci (A.O.S. G. Moscati Università degli Studi di Siena)
  • Lino Raffaele (esperto qualificato in sistemi radiologici e inquinamento radiattivo -Asl Ce 1)
  • Eugenio Sciabica (presidente Commissione Nazionale Amianto - Dirigente Ministero della Salute)
  • Floriana Papa (responsabile nazionale Sindacato Medici Termali - Università degli Studi di Pavia)
  • Luciano Fonzi (Ordinario di Anatomia Università degli studi di Pavia)
  • Claudio Rossi (direttore Dipartimento Scienze Tecnologiche e Chimiche - Università di Siena)
  • Luciano Capobianco (direttore regionale Arpac)

Il sito web dell'AIAS è molto bene organizzato e quindi vi invito a visitarlo. Gli atti dei convegni sono scaricabili solo da utenti registrati e dai soci. Non è stato comunque possibile risalire a notizie del convegno telesino.

http://www.aias-sicurezza.it/

L'Università Popolare del Sannio non ha sito web nè e-mail per contatti e quindi, nemmeno qui possiamo ricavare informazioni; questi i dati dell'Università popolare del Sannio:

Segreteria: Presso il Comune di Calvi, Via Roma - 82010 Calvi BN

Presidente: Antonio Di Mezza, Via Vallo Rotondo, 4 - 82037 Telese Terme.

Specializzata in Corsi di Medicina ed Educazione Continua in Medicina (ECM); il Presidente è ordinario di Chirurgia Pediatrica presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Sul sito della Regione Campania, sezione Ambiente, è possibile leggere questa pagina interessante (non riferita al convegno di Telese)

Rifiuti in Campania tutti i pezzi del mosaico

1. La pattumiera d'Italia - L'emergenza rifiuti ha una lunga storia. E' quella delle vecchie "discariche", grandi fossi nei quali nei decenni scorsi è stato sversato di tutto. Enormi pattumiere a cielo aperto in cui finivano anche rifiuti industriali non trattati e rifiuti tossici di ogni tipo.

2. Il ruolo della camorra - Inquinamento della terra, delle falde, dell'acqua. Un enorme disastro ambientale colposo. Un colossale giro d'affari, quasi sempre illegale. Una delle principali fonti di finanziamento di clan e famiglie malavitose. Intrecci, collegamenti, alleanze ricostruiti nei rapporti della commissione antimafia.

3. Paralisi colpevole - Allo strapotere dei signori delle discariche ha corrisposto l'incapacità di tante istituzioni di costruire un'alternativa a quel sistema. Gli ultimi decenni sono la storia di proposte avanzate e poi mai approvate, di piani restati inattuati, del prevalere di spinte localistiche. Decenni di colpevole paralisi.

4. La svolta - Poi è arrivata la svolta. Un piano operativo della Regione che prevede lo sviluppo della raccolta differenziata e la realizzazione di impianti industriali per il trattamento dei rifiuti: CDR, termovalorizzatori, impianti di compostaggio, isole ecologiche. Senza un moderno ciclo industriale non si costruisce una alternativa credibile e realistica ai "signori delle discariche".

5. Continuità istituzionale - Nel maggio del 2000 Antonio Bassolino subentrava ad Antonio Rastrelli e Andrea Losco nel ruolo di Commissario straordinario ai rifiuti. Il centrosinistra poteva scegliere lo scontro politico, rinnegando il piano rifiuti già varato dal centrodestra. Ridiscutere il piano ereditato avrebbe significato il ritorno alla paralisi. Mentre eravamo già fuori tempo massimo. E' stata scelta la continuità istituzionale, nell'interesse dei cittadini.

6. Un lavoro senza precedenti - Gli ultimi anni in Campania sono stati una corsa contro il tempo. Sono stati realizzati 7 impianti di CDR per la produzione di combustibile da rifiuti. Autorizzati e messi in esercizio aree di trasferenza, impianti di compostaggio, di selezione, di trattamento della frazione organica stabilizzata. In Campania non ci sono più discariche per il rifiuto indifferenziato. Ma, per completare il ciclo, restano da fare i termovalorizzatori.

7. Perchè i termovalorizzatori - Attualmente, tutti i rifiuti urbani, 6.850 tonnellate, vengono trattati dagli impianti di CDR. Ogni giorno vengono prodotte 2.200 balle di combustibile. 800.000 balle all'anno. O bruciamo le balle nei termovalorizzatori o trasformiamo la Campania in un enorme stoccaggio di balle.

8. I termovalorizzatori in tutto il mondo - Sono in tutto il mondo: a Parigi e a Vienna, in tutte le grandi regioni del Nord-Italia. Molti con dimensioni eguali o maggiori di quelli che realizzeremo in Campania. Si tratta di impianti industriali compatibili, sottoposti a norme di sicurezza rigidissime.

9. La raccolta differenziata - I CDR hanno bisogno di una forte raccolta differenziata. Anche in questo campo abbiamo fatto molti passi in avanti. Partivamo da zero, oggi siamo al 12%. In Italia il risultato migliore per la raccolta differenziata è quello della Lombardia, al 30%. La Campania può raggiungere questi risultati. Rimane comunque l'esigenza di trattare i rifiuti che restano.

10. Responsabilità e collaborazione - Su richiesta del Presidente della Regione, il 27 febbraio 2004 il Governo nomina responsabile per l'emergenza rifiuti un Prefetto, Corrado Catenacci. La Regione ha continuato ad affiancare il Commissariato, nello spirito di responsabilità e collaborazione. Nel rispetto dell'ambiente. Al servizio dei cittadini.

 

    

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Per intervenire: invia@vivitelese.it