Gianluca Aceto |
Giovanni Forgione |
Caro
Giovanni,
leggo i tuoi
risentiti chiarimenti, che mi inducono a
queste ulteriori precisazioni (“ulteriori”
va bene o il termine è offensivo come
“ennesimo”?). Lo faccio adottando il tuo
metodo. Credo che sia opportuno chiudere qui
gli interventi, per evitare di essere
ripetitivi e approfittare dello spazio
messomi a disposizione.
|
Caro Gianluca,
il confronto democratico è alla base
della convivenza civile; è bello
esprimere le proprie opinioni, è bello
vederne tante e contrastanti; mi sembra
che tu faccia uno sforzo a rispondere
alle perplessità che ti ho mosso: perché
affermi che sia opportuno chiudere gli
interventi? Forse mi sbaglio ma, adesso,
percepisco una tua azione di dedicarmi
tempo prezioso nel darmi spiegazioni.
Credi opportuno chiudere gli interventi?
Non ci penso affatto; ogni volta che
sarò stuzzicato reagirò nei modi e nei
tempi che desidero. |
Prima
precisazione: il riferimento era puntualmente a
quanto ho letto in queste settimane, mica al
fatto di averlo letto su ViviTelese. Perché mi
attribuisci esplicitamente una volontà censoria?
Non vedo dove sia l’ingerenza che mi
attribuisci. |
...Scusate se assumo un
atteggiamento giudicatorio, ma credo che
abbiate commesso un grave errore...
Le tue parole in colore bordeaux
sono chiarissime! La volontà
censoria c'è tutta: ci dici che
l'articolo della Fait non andava
pubblicato; la tua ingerenza è
invadente e tenta di regolare della
gestione del nostro sito e ciò che
pubblichiamo. Sarebbe stato molto
ma molto diverso se tu avessi
affermato semplicemente: quello
che scrive la Fait non mi piace.
|
Li
gradite o no gli interventi sul
sito? O magari preferite solo
comunicati stampa e i complimenti da
parte di tutti quelli che possono
vedersi pubblicare qualunque cosa?
|
Gli interventi, le opinioni, sono il
DNA di ViviTelese e sono più che
graditi. Le offese dirette ed
esplicite sono meno gradite. Il
grassetto qui a lato te lo potevi
risparmiare, perché i lettori di
ViviTelese sanno discernere cosa è
interessante e cosa è più leggero da
sfogliare en passant.
E' deprimente però, dopo la
affermata e quadriennale attività di
ViviTelese ascoltare ancora:
"cosa preferiamo pubblicare",
quando è evidente che non siamo un
giornale, non siamo una redazione,
non siamo un partito, e non operiamo
scelte. La piazza virtuale è una
bacheca, un bar dove tutti hanno la
parola; non mi stancherò mai di
ripeterlo. |
Mi definisci
«politico affermato», ben sapendo che sono
soltanto un consigliere di minoranza del comune
di Telese Terme. E lo fai per attribuirmi
un’inesistente attitudine ad invadere settori
che non sono di competenza della politica. Ne
deduco che i tuoi attestati di stima nei miei
confronti erano soltanto formali: non si può
avere una buona considerazione di chi si reputa
capace delle ingerenza da te paventate. |
Politico affermato lo sei per i tuoi
trascorsi in ambito provinciale con
le battaglie coraggiose fatte a
Benevento contro il potere politico
"classico" ed anche per il fatto che
Telese Terme, è un punto di
riferimento di livello nazionale per
il partito della Rifondazione
Comunista che rappresenti. I miei
complimenti sono sinceri anche
perché quando non stimo una
persona evito di pronunciarmi. Non
vedo affatto il rapporto tra
ingerenza e stima; possono
coesistere. Esempio: io stimo mio
fratello che però a volte entra
nella mia stanza e tocca tutte le
mie cose. |
Sinceramente,
caro Giovanni, a me pare «gratuita» e
complessivamente forzata la tua argomentazione.
Non ho mai detto che le mie posizioni siano al
di sopra delle parti. Penso soltanto che il
popolo palestinese e quello israeliano abbiano
gli stessi diritti: diritto di esistere, diritto
di vivere in pace e sicurezza – nonostante gli
errori dei propri governanti -, diritto di
essere riconosciuti nella propria dignità. Se
questo è un delitto mi dichiaro colpevole. |
Se la tua posizione, come affermi,
non è al di sopra delle parti,
perché chi pensa diversamente da te
non dovrebbe esprimersi
pubblicamente? E' questo che non
riesco a capire!
Stessi diritti, pace, sicurezza,
(è ovvio che tutti sono d'accordo)
argomenti in discussione anche in
una piccolissima realtà come
ViviTelese. Penso con presunzione
piena, che nel nostro sito riusciamo
a garantirli |
Non capisco
davvero perché pensi che la mia sia «presunta
superiorità». Se usassi il tuo schema potrei
ribattere che la presunzione è invece la tua,
che pensi che l’unico modo di arricchire il sito
sia quello di ribattere, salvo poi rampognare
chi lo fa ed esprime posizioni dissenzienti.
Il tutto mi sembra abbastanza contraddittorio,
quasi surreale. Sarà che sono presuntuoso per
davvero… Mi dichiaro colpevole anche di questo. |
Mi meraviglia ancora, Gianluca, che
denigri la discussione ed il
confronto democratico necessario
proprio per garantire stessi
diritti, pace e sicurezza.
Non dimenticare che hai affermato
che
"gli interventi di Del Deo si
commentano da soli"
e che non vale la pena rispondergli.
Come lo definisci questo tuo
atteggiamento?
Ribattere
(parola usata da te in maniera
negativa) è un modo civile e valido
per reagire ad accuse ritenute
ingiuste. Perché vietare questo
esercizio, perché mettere a tacere
l'interlocutore che la pensa
diversamente da me? |
Sono consapevole
che le mie affermazioni sono durissime, nella
forma e nella sostanza. E so bene che le persone
chiamate in causa – il signor Del Deo e la
signora Fait – si siano potute offendere. Come
tu ben sai, simili prese di posizione non sono
nel mio costume. Mi dispiace di aver passato il
segno e me ne scuso. Ho reputato tuttavia giusto
far capire ai lettori cosa si possa provare ad
essere giudicati nel modo in cui il signor Del
Deo e la signora Fait giudicano i palestinesi e
gli arabi nella loro totalità. |
Ben vengano tutte le opinioni dure e
meno dure; l'essenziale è
riuscire ad esprimersi senza
offendere gli altri. E, come già
detto, questo è un esercizio molto
difficile. Per farmi capire, scusami
se, ancora una volta, ti faccio un
esempio della politica che non mi
piace: in molti dibattiti TV, con
partiti contrapposti, i politici
usano l'intero tempo a disposizione
per parlare male dell'avversario e
non per dire cosa di bello si propone. |
Constato che tu,
caro Giovanni, così attento a rilevare
l’inusitata durezza delle mie parole, non ti sia
invece accorto di quello che le ha sollecitate.
Forse la
dignità di un popolo non è altrettanto
importante quanto quella dei singoli.
Io, invece, ho
imparato proprio dallo stare dentro il mio
partito a sentire ogni torto come se lo subissi
in prima persona; ho imparato a discutere
democraticamente con chi la pensa in maniera
diversa; ho imparato che si può pensarla
diversamente senza essere nemici. Esattamente
l’opposto – almeno a me sembra - di quanto
ritengono il signor Del Deo e la signora Fait.
|
Non è con la stessa moneta che
bisogna pagare chi ti fa del male.
Una buona azione, una apertura, una
gentilezza, fa sciogliere anche il
cattivo più incallito. Se alcune
affermazioni della Fait o di Del Deo
ti hanno sconvolto, perché reagire
con l'offesa? La dignità del singolo
è importantissima: a ViviTelese
abbiamo il mezzo per tutelarla
(cancellare le parole offensive
rivolte al singolo). Per tutelare la
dignità dei popoli penso che siamo
un po' troppo piccini per tentare
un'azione di successo.
E' proprio per il tuo "sentire" la
collettività che ami la politica e
che lotti ogni giorno per il gruppo
a cui appartieni. Questo sentimento
non sei il solo a provarlo. |
La politica e i
partiti, caro Giovanni, non sempre e
necessariamente sono mondezza.
Facendo politica
ho imparato l’esercizio della critica e della
libertà: saresti sorpreso di constatare come si
può rimanere autonomi anche dentro un organismo
collettivo, purché lo si voglia e purché si
riesca a conservarsi intellettualmente onesti.
Si può anche imparare a riconoscere quel
limite che secondo te non esiste, a scorgere
l’abuso che si nasconde sotto ciò che è talmente
abituale da assumere la forma di regola. E,
infine, si impara a cercare di porre rimedio a
quell’abuso. Di qui la mia indignazione, che non
rinnego, perché è ciò che mi ha animato nella
mia decisione di scrivervi e porre alla vostra
attenzione un altro punto di vista. Se questo è
un delitto, mi dichiaro colpevole.
|
Ci mancherebbe altro! Sarebbe la
fine! Esistono uomini politici
carismatici che riescono a
sviluppare azioni e movimenti molto
positivi.
Ti ho fatto l'esempio negativo
dell'ingerenza nella gestione di
ViviTelese, perché l'azione in sé,
da chiunque sia fatta, è negativa
comunque. So bene che non sei
persona da associare a questa
argomentazione negativa della
politica.
Quello che affermi "in grassetto", e
che dovremmo imparare, su ViviTelese
viene esercitato quotidianamente. E'
semplice capire tra queste due frasi
quali sia da cancellare: 1) Pinco
pallino è un deficiente ottuso: 2)
Non sono riuscito a far capire a
Pinco Pallino quello che volevo
dire.
La regola di cui parli, nel nostro
regolamento c'è sempre stata e sulle
migliaia di interventi presenti in
archivio l'azione di controllo è
stata sempre operata con successo.
Penso che con queste ripetitive
dichiarazioni di colpevolezza tu
stia esagerando mettendo in evidenza
uno spirito da vittimista. Per quel
che mi riguarda l'unica contrarietà
che ti ho espresso con vigore è
quella di aver pensato di poter far
cancellare da ViviTelese
l'intervento di una opinionista.
|
Non ho mai inteso
affermare che tu abbia ingiuriato o accusato
qualcuno. Se tu hai capito questo evidentemente
non sono stato abbastanza chiaro
nell’espressione. Ribadisco che le mie
argomentazioni erano in risposta a quelle del
signor Del Deo e della signora Fait, verso cui –
come è mia abitudine - mi assumo tutta la
responsabilità. In certe circostanze c’è chi
decide di fare il Ponzio Pilato e chi il
partigiano: questione di scelte.
Ti ringrazio per
il consiglio sulle modalità da utilizzare per
esprimere ciò che penso. Lo terrò presente in
futuro. |
Mi sono spiegato male. Non ti ho
chiesto: "trovami dove io ho offeso
qualcuno"; volevo invece intendere:
"come è facile per me non offendere
nessuno, pur esprimendo il mio punto
di vista, potrebbe essere facile
anche per gli altri"
Il suggerimento per esprimersi con
il sorriso e senza offendere, credo
sia a tutto vantaggio di chi lo
utilizza; seguilo quando ti pare. |
Vediamo un po’:
né io né tu possiamo arrogarci il diritto di
stabilire se ciò che ha detto la signora Fait
siano oscenità. E mi può stare anche bene.
Però tu hai il
diritto di affermare che Oriana Fallaci «ha
detto una serie di stupidaggini con il favore
della grandissima cassa di risonanza de "Il
Corriere della Sera"». Il tema era la
fecondazione medicalmente assistita.
Ora, o le tue
argomentazioni sono contraddittorie, assumono
cioè una valenza strumentale e variabile alla
bisogna, o a me sfugge qualche passaggio. In tal
caso mi piacerebbe sapere quale… |
Esatto; come operatore, gestore del
sito, webmaster non posso giudicare
le opinioni della signora Fait a
meno che non ci siano (scusa la
ripetizione ma questo è un punto
fermo di ViviTelese) offese dirette
e personalizzate.
Come opinionista, come autore
firmatario e responsabile di quello
che scrivo, posso dire quello che mi
pare perché sono io in prima persona
che mi esprimo. Ricordo bene di aver
parlato male delle opinioni della
Fallaci. Non penso di averla offesa.
Altro mestiere, è quello di gestore
del sito; in pratica incollo alla
bacheca nella piazza virtuale le
opinioni degli altri; potrei stare
un anno senza scrivere alcuna
opinione personale e nello stesso
anno incollare migliaia di opinioni
che non condivido affatto. Non vedo
alcuna contraddizione. Non posso
indignarmi ogni giorno per ogni
opinione che non condivido e che io
stesso con le mie mani pubblico e
divulgo. |
Prendo atto che,
secondo il tuo modo di vedere, sarei io a
«volere la guerra». Mi sembra paradossale ma se
la pensi così non posso farci molto se non
dolermene. |
Non sei tu a volere la guerra. Ho
semplicemente affermato che la
logica di attaccare dopo aver subito
o percepito un attacco, non porta
certo alla pace. |
Diceva Ludwig
Wittgenstein, un grande filosofo del secolo
scorso, che «su quello di cui non si può
parlare occorre tacere». Il silenzio,
talvolta, è un dono che ci facciamo: perché
credi che sia sempre e necessariamente portatore
di distruzione? Naturalmente – lo preciso per
evitare altre incomprensioni – mi riferisco alla
scelta di starsene in disparte e non alla
censura autoritaria. |
Questo Wittgenstein può essere
grande quanto vuoi ma, secondo il
mio modesto pensiero, afferma una
grande stupidaggine; oggi si può e
si deve parlare di tutto; il
silenzio porta solo incomprensioni e
rancori. E poi, queste citazioni
antiche lasciano il tempo che
trovano. Forse nel secolo scorso era
valido quello che pensava il
filosofo; certo è che le sue
convinzioni le ha maturate
nell'ambiente in cui ha vissuto,
lontano anni luce da internet e
dalle telecomunicazioni: il pensiero
del filosofo oggi è fuori luogo;
oggi avrebbe più valore una
citazione di Renato Zero o Massimo
Di Cataldo. |
Sicuramente ti
sembrerò ancora una volta presuntuoso, anche se
ti assicuro che cerco di esprimere soltanto ciò
che penso. Nello specifico penso che ti sbagli,
perché l’incitamento all’odio di razza e di
religione, che a mio avviso le parole della
Fait contengono, non mi sembra rappresentare
propriamente un «esercizio civile della
convivenza». Al contrario, quel livore e
quella storpiatura della storia non fanno che
seminare acredine e, come se non bastasse,
rischiano di accreditare il messaggio che i
palestinesi siano un popolo di inferiori,
tagliagole, assassini, sventratori, stupidi,
incapaci in tutto se non nella gestione del
terrorismo. |
E' strano come sia così facile
percepire l'incitamento all'odio
nelle parole degli altri e per
niente nelle proprie.
Non amo predicare, ma mi rendo conto
che lo sto facendo perché stimolato:
cerchiamo prima in noi stessi quelle
colpe che attribuiamo agli altri.
Facciamolo questo esercizio
quotidiano, per vivere meglio, io
per primo. |
Già, è un
argomento lontano, mica come i comunicati di
“Insieme per Telese” o «la svolta storica di
Comuninforma». Talmente lontano che tu non
avverti tutto il peso della gravità di quelle
parole. |
Gianluca, non ho sufficienti
conoscenze sulla questione
Palestinese per poter dialogare con
chi vive quella realtà.
Avrò pubblicato su ViviTelese, con
le mie mani, circa diecimila
interventi, dopo averli letti. Non
posso commentarli tutti né tanto
meno giudicarli.
I comunicati di "Insieme per Telese"
o di "Comuninforma" li ho vissuti,
li ho visti nascere; è facile per me
commentare quello che ho davanti ai
piedi e che presumo di conoscere. |
È possibile che
il disaccordo di uno che milita in un partito
debba da te essere attribuito a subdole e
indicibili “logiche”? Toglimi la curiosità: ma
dove le vedi queste logiche? Chissà, magari
pensi che stia cercando di guadagnare il voto
delle masse palestinesi… Se fossi stato un
opportunista, caro Giovanni, mi sarei tenuto
lontano dalle polemiche. Mi scuserai la
franchezza, ma questi tuoi passaggi hanno un
certo tenore qualunquistico. |
Le logiche di partito non le ho
inventate io e, penso, che tu e i
lettori percepiate il senso di
questa espressione.
Nello specifico, mi riferisco alla
logica di "fare numero" "portare
voti" ad una propria idea contro
quella dell'interlocutore.
Un socio fondatore di ViviTelese,
Michele Del Vecchio, (mio vicino di
casa) mi ha raccontato di essere
stato avvicinato da te per portare
acqua al tuo mulino contro la mia
azione di pubblicare gli interventi
della Fait e di Del Deo. Michele mi
ha espresso il suo punto di vista
che oggi è pari al tuo. Sono grato a
Michele per avermelo raccontato;
forse avrai fatto la stessa opera di
convincimento anche con l'altro
socio fondatore, Giuseppe Grimaldi,
che però non ha commentato.
Forse sbaglio, ma questa tua azione
è un esempio di "logica di partito".
|
Provo a tracciare
un piccolo resoconto del nostro scambio
epistolare, uno schema che rappresenta ciò che
ho capito della situazione:
-
ViviTelese
non è l’ONU, né un parlamento, né un
giornale. Per cui non fa la storia, non
promulga leggi, non ha una linea editoriale.
Non avendo un direttore, poi, non ha
responsabilità di sorta;
|
Esatto
Ogni opinionista è responsabile di
quanto scrive e di ciò che applica sulla
bacheca virtuale di ViviTelese che
non è un giornale, non è un partito,
ecc. |
-
I miei
scritti sono offensivi nei confronti del
signor Del Deo e della signora Fait, mentre
ciò che scrivono essi sui palestinesi e
sugli arabi sono un «esercizio civile della
convivenza», che arricchisce il dibattito e
non crea danni a nessuno;
|
Errato
Le poche regole di ViviTelese
"puniscono" le offese dirette alle
persone, e nello stesso tempo non
"giudicano" il presunto reato
d'opinione perché materia
evanescente e non scientifica. |
|
Errato
E' un collaboratore come altri, con
una propria rubrica, ma non fa parte
dello staff decisionale elencato
nella pagina "chi siamo". |
|
Errato
Possiamo farlo entrambi, nel ruolo
di opinionisti firmatari (e lo
abbiamo realmente fatto entrambi).
Si parla delle opinioni (oscene o
stupide) e non delle persone. |
|
Errato
Non hai la tendenza ad invadere i
campi; l'hai fatto solo con il
tentativo di assumere potere
decisionale nella gestione di
ViviTelese |
Si, ho imparato
molte cose in questi ultimi giorni…
Buon lavoro a te,
allo staff e ai collaboratori.
|
Esatto
Hai affermato che è meglio lasciar
perdere quello che dice il signor
Del Deo e non vale al pena
rispondergli perché si commenta da
sé
Lo sfottò finale te lo potevi
risparmiare... ma, comunque incasso!
Ciao. |