15 settembre 2007
Cerreto, una rotonda….al Pastorello
Lorenzo Morone

 

 

Qualcuno ricorda Fred Buongusto? Cantava, facendo sognare. “Una rotonda sul mare…”. Più prosaicamente io sogno una “Rotonda”…al Pastorello.

La rotonda o rotatoria o rondò alla francese è un sistema pensato per una più razionale organizzazione del traffico in prossimità degli incroci e porta ad una significativa diminuzione degli incidenti.

Questa tipologia stradale venne realizzata per la prima volta a Parigi agli inizi del XX secolo, ma non ebbe un gran sviluppo in Europa fino al secondo dopoguerra. L’introduzione del principio della priorità all’anello centrale, che obbliga i veicoli in avvicinamento a rallentare e a cedere il passo ai veicoli che già occupano la rotonda stradale, ha contribuito all’affermarsi e al diffondersi di questa tipologia in tutti i paesi europei, ora anche in Italia.

Osservando infatti il panorama viabilistico odierno, si può sempre di più notare come gli incroci stradali di qualunque grado e tipo, dotati o non di semafori, sia in ambito urbano che extraurbano, siano progressivamente sostituiti dalle rotonde stradali che assicurano un maggiore smaltimento del traffico veicolare e procurano altri numerosi effetti positivi.

Il primo comune italiano ad adottare la rotonda alla francese è stato quello di Lecco, nel 1989, mentre a Cattolica, grazie all'uso delle rotatorie, in un anno si è passato da 1800 a 300 incidenti stradali. Caso unico in Italia la Provincia di Treviso, che investendo 500 milioni di euro nel "Progetto Rotatorie" è riuscita ad inaugurare più di 250 nuove rotatorie dimezzando dal 1997 al 2006 il numero dei decessi.
 Oggi finalmente anche nel resto dell’ Italia gli svincoli stradali sono sostituiti da “Rotonde”, di ogni grandezza. Molte di queste sono state l’occasione per realizzare macchie di verde, arricchite spesso da “monumenti”, dei veri totem dedicati alle tipicità della zona, al fine di propagandarle.

La nostra rotonda apre al  turista le porte del Parco del Matese, attraverso Cerreto e San Lorenzello, e pur non avendo molto spazio a disposizione potrebbe-dovrebbe essere fortemente caratterizzata dall’uso della ceramica, per dare subito un segnale forte e chiaro del “confine” che si sta varcando: una zona a forte vocazione turistica ricca di natura, arte ed artigianato.

Sembra però che questo orientamento ormai generalizzato non troverà posto nei lavori che si stanno realizzando in località Pastorello. L’idea, partita da una proposta della Pro Loco, si sta realizzando da parte della Provincia con scelte progettuali che, sembra, prevedano uno svincolo semaforizzato. Pur nel rispetto delle scelte effettuate, penso che sarebbe opportuno trovare una soluzione che consenta di evitare i semafori, di realizzare una rotonda che possa contenere anche i simboli della zona nella quale si accede e che renda meno pericoloso la percorrenza ai pedoni realizzando un marciapiedi lungo la curva dal lato delle case. Lo spazio è poco? fidando nella bontà dei tecnici progettisti, sono certo che una soluzione ci sarà evitando così anche il malcontento che serpeggia, non a torto, tra gli abitanti dell’affollato Rione A.Moro. Oltretutto l'Italia si è recentemente allineata alla norma acquisita dalla Comunità Europea e l'istituzione obbligatoria dei cosiddetti P.U.T, cioè i "Piani Urbani del Traffico", con i quali i Comuni sono chiamati a realizzare una migliore gestione delle condizioni della viabilità all'interno dei centri abitati, obbliga ad un ripensamento delle scelte fatte, qualora ritenute non idonee. Cosa ne pensano i Comuni di Cerreto e San Lorenzello?

 Arch. Lorenzo Morone


Rotonda realizzata in poche ore a Prato (Foto di repertorio di Giovanni Forgione)

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