Ho
assistito alla parte finale del
consiglio comunale di
Puglianello attraverso Media TV. (Leggi
anche il
Resoconto de Il Sannio
Quotidiano aggiunto
in questa pagina il 15 set 2007).
Le idee che mi sono fatto
ascoltando sono molteplici. Provo ad esprimerle.
Non ho seguito tutto dall'inizio e quindi, cari
lettori, mi informerete per qualche mia
eventuale "svista". I vostri commenti e le
correzioni a ciò che ho percepito le pubblicherò
in questa stessa pagina.
1) La partecipazione di una così ampia
platea, con invito esteso a tutti i partiti e a
tutti i comitati civici, fa onore al sindaco di
Puglianello organizzatore del consiglio,
date le positive modalità di apertura con la
volontà (che ha avuto successo) di mettere
intorno allo stesso tavolo cittadini e
politica, in un confronto senza esclusione
di colpi.
2) L'inceneritore di San Salvatore è un
totale abuso, non previsto né dal buon
senso, né dal parere di esperti studiosi (come
il prof. Montanari) né dalla programmazione
provinciale approvata dallo stesso consiglio
provinciale presieduto da Nardone. Il NO alla
centrale, almeno al microfono del consiglio di
Puglianello, è unanime.
3) La dicotomia tra biomasse o ecoballe è
irrilevante. Un inceneritore rovina l'ambiente e
produce dannosissime polveri sottili
indipendentemente da quello che brucia. C'è
ancora chi ha la faccia per affermare che le
bruciare le biomasse non inquina ambiente e
polmoni. Da non dimenticare che la ditta che dovrebbe costruire la centrale
non esclude che si possano bruciare anche le
ecoballe. C'è anche chi ha affermato, nel
consiglio aperto di Puglianello, che il progetto
delle centrali prevedeva solo biomasse a Reino e
solo ecoballe a San Salvatore.
4) La decisione di nominare un comitato
scientifico è un secondo grave abuso dopo
che il consiglio provinciale si era
già espresso nettamente
contro le centrali. La forzatura di far cambiare
idea ai consiglieri provinciali è
antidemocratica e getta una macchia sulla
serietà e sulla democraticità delle decisioni
del consiglio provinciale negli ultimi anni. E'
emerso il grande timore della commissione
tecnica in quanto, è stato detto, "tutte le
commissioni di esperti sono al servizio della
politica"; E' un escamotage per potere ignorare
la volontà dei cittadini e la stessa volontà del
consiglio provinciale
espressa il 20 agosto.
5) E' cresciuta nei politici la
consapevolezza che i cittadini non sono più così
sprovveduti come appariva loro qualche anno fa.
Aggiungo io che l''informazione libera, come quella di
ViviTelese, e come la divulgazione di comunicati
dei comitati civici, ha arricchito in modo esponenziale
le conoscenze dei cittadini.
I dietro-front e le
indecisioni dei consiglieri provinciali, nascono
da timori concreti nel vedere traballare la
propria poltrona. I politici sono di fronte ad
un rinnovato modo di porsi dei cittadini in
rapporto alle decisioni politiche.
L'atteggiamento popolare appare con maggiore
profondità e più ampia criticità. Questo
miglioramento "improvviso" dei cittadini è
dipeso in gran parte dal pericolo imminente per
la propria salute ma già aleggiava da qualche
tempo.
6) Non si capisce il senso e l'utilità
per il Sannio di una centrale che dovrebbe
produrre energia per Bergamo. Né si capisce
chi ha proposto, e dove sta scritto, che la
centrale dovesse essere localizzata a San
Salvatore. Mistero. Il consigliere Romano
di S.Salvatore ha confermato che il "contentino"
di energia per il comune di S.Salvatore
riguarderebbe solo il municipio e non la
popolazione.
7) I consiglieri provinciali, affermano
di essere contrari al termovalorizzatore
senza atti ufficiali. Non so se qualcuno tra
loro abbia già redatto un comunicato con carta
intestata della Provincia. So che si può fare.
ViviTelese riceve, grazie ad Antonio De Lucia,
responsabile dell'ufficio stampa della
Provincia, tutti i comunicati dell'ente. So che
quando un consigliere provinciale vuole
esprimersi su "carta intestata" della Provincia,
può farlo. Il consigliere Lamparelli, ad
esempio, ha firmato un "comunicato
personale" attraverso l'ufficio stampa
provinciale per esprimere le proprie opinioni
sul consigliere
Ascierto
Della Ratta. Il simpatico consigliere
provinciale Mario Borrelli ha dichiarato
apertamente sui giornali la propria contrarietà
alla centrale e ha anche detto che sarà il primo
a mettersi davanti alle ruspe. Perché
arrivare a queste espressioni da spot
pubblicitario? Ci vuole tanto domani in
Provincia a dettare "istituzionalmente"
all'ufficio stampa la propria contrarietà alla
centrale?
I numerosi comunicati "scritti" di contrarietà
sono solo delle segreterie dei
partiti ed alla fin fine non contano granché perché
non hanno lo stesso potere decisionale di un
consigliere con diritto di voto.
8) Desolante l'intervento finale del
consigliere provinciale Lucio Rubano che
ha affermato: "chi
viene votato dai cittadini, li rappresenta per
un certo numero di anni: il politico non è
tenuto a chiedere il parere dei propri elettori
per ogni decisione che deve prendere; se alla
conclusione del proprio mandato non è stato
gradito, il cittadino non lo voterà più".
Queste parole in sintesi affermano che i
comitati civici sono inutili, che la discussione
popolare è irrilevante, che le opinioni dei
cittadini non contano, che ViviTelese non serve
a niente. Veramente deludente e contro l'etica
della rappresentanza popolare. Forse il
consigliere Rubano dimentica che è al servizio
dei cittadini e come rappresentante politico
dovrebbe consultare i cittadini sempre e con
dovuto garbo. Quando è stato eletto, il
consigliere Rubano, non penso che abbia
presentato un programma che già prevedesse
l'inceneritore a San Salvatore nel 2007. Secondo
Rubano, lui dovrebbe decidere per il SI o per il
NO senza fare alcun riferimento agli umori, alle
opinioni, alle paure, peraltro giustificate, dei
cittadini.
9) Il quadro della politica sannita è
proprio desolante. Spesso osserviamo sedicenti
rappresentanti del popolo che rappresentano solo
se stessi e a volte nemmeno se stessi se
prevalgono interessi di cordata. Dalla vetrina
del consiglio di Puglianello è anche apparsa,
evidente, la deprimente tendenza a cavalcare
l'onda del NO all'inceneritore per fare campagna
elettorale.
10) Se la rivolta popolare è così
massiccia, se i comitati proliferano, un motivo
ci sarà: la gente è stanca di essere presa per i
fondelli da una classe politica che è costretta
a rispettare imposizioni e interessi di lobby.
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