23 dicembre 2008
L’inceneritore non si farà
Alessandro Visalli

 

 

 

Non si farà.

 

Perché l’amministrazione provinciale di Benevento ha prima invitato un investitore istituzionale a promuovere lo sviluppo economico del proprio territorio e poi lo ha cacciato al primo investimento tentato.

 

Perché l’energia elettrica deve essere consumata a Benevento ma prodotta a Caserta (es. Pastorano, Teverola) o ancora più lontano. Meglio.

 

Perché il metano dalla Russia è meglio della legna e degli scarti legnosi dalla Campania.

 

Perché evidentemente gli abitanti della Provincia quando c’è un’elezione regionale, nazionale, europea non vanno a votare. Non sono campani, italiani, cittadini UE (non ne riconoscono e rispettano le regole).

 

Perché 50 ml di euro di investimento sono troppi pochi, non cambiano le cose.

 

Perché 40 occupati diretti sono pochi (meglio andare a Bergamo, se non sono troppo arrabbiati per dare ancora lavoro).

 

Perché è meglio comprare l’energia dall’ENEL a prezzo pieno che dall’ABM a prezzo di favore.

 

Perché, certo, inquina. Ma soprattutto lo fa QUI. Vuoi mettere come è meglio se lo fa a Teverola?

 

Perché un impianto da fonti rinnovabili (definizione UE) è incompatibile con il Piano Provinciale (non è il Piano Provinciale ad esserlo con le politiche UE?).

 

Perché il territorio non può sostenere l’impatto, dice l’assessore.

 

 

 

 

Quindi, va bene. Non si farà.

 

Non si faranno più investimenti in Provincia di Benevento ed in Campania da parte di investitori istituzionali del nord.

 

Non nascerà una filiera di alimentazione delle biomasse in Campania.

 

Gli scarti legnosi andranno a compostaggio (speriamo). Ma in Germania, certo non a Benevento o in Campania.

 

In attesa andranno in discarica (questo è abbastanza certo) o saranno “dimenticati”.

 

 

 

Continueremo quindi tranquillamente la nostra vita.

 

Accendendo la luce prodotta a Caserta.

 

Consumando il gas che viene dalla Russia (lo stesso che ci dà la luce) per mangiare e riscaldarci.

 

Andando a lavorare dove si può (speriamo).

 

Chiudendo qualche altra fabbrica.

 

Facendo vino (almeno restiamo allegri).

 

 

 

 

 

PS. Agli ultimi due interventi di Santillo e De Deo, dopo aver contato molte volte fino a dieci, non rispondo. Né lo farà il mio avvocato. Invito solo a non passare sul piano personale, non sta bene.

 

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it