Carissimo Don Franco,
devo per prima cosa ringraziarti per aver scelto di
inviarci queste tue precisazioni. Grazie al tuo
intervento ci offri la possibilità di dialogare in
cordiale armonia offrendo ai lettori del sito e magari
anche ai tuoi fedelissimi telespettatori una visione panoramica
più completa relativamente alla “protesta”
che ho lanciato da queste pagine.
Come ho già scritto nel mio precedente intervento, non
ho potuto seguire tutta la trasmissione ma solo quei 21
minuti finali. Non conoscendo l'argomento, ma ascoltando
il contenuto degli interventi di Gennaro Capasso, devi
credermi, mi sono sentito tristemente amareggiato e
deluso. In quei 21 minuti mi aspettavo da un momento
all'altro una domanda “pungente” del conduttore, ma
questa (ahimè) non è arrivata.
Rivedendo la trasmissione (con calma) si evince che
anche i due ospiti telesini, si rendono conto che la
domanda “cattiva” non sarebbe mai arrivata e quindi si
lanciano a ruota libera occupando lo spazio loro
concesso come se dovessero gestire i 5/10 minuti
dedicati “ai consigli per gli acquisti”.
Vedi, caro Don Franco, nella nostra comunità la stampa è
notoriamente sensibile alle notizie provenienti dalle
case comunali. Il cittadino, l'associazione, i comitati
di cittadini hanno poco spazio sulla carta stampata
(radio, tv, ecc.) e questo spazio viene puntualmente
negato se si cerca di far conoscere alla comunità le
angherie ed i soprusi di cui si è vittima. I nostri
giornali non forniscono un'informazione completa e
veritiera, ma molto spesso l'informazione finale che
giunge al cittadino è opportunamente distorta.
Provo a farti un esempio: la cittadinanza telesina lo
scorso anno raccolse delle firme (circa 500) per
conoscere i tempi previsti per la realizzazione delle
nuove opere sul viale e l'utilizzo finale dello stesso.
La notizia finì chiaramente sulla carta stampata, ma
nessun giornalista si è preoccupato di chiedere a
Gennaro Capasso perché non ha voluto rispondere alla
richiesta dei cittadini. Chi lo ha fatto, perché male
informato, è stato anche ingannato.
Poche settimane fa, i commercianti del viale hanno
inviato una nuova raccolta di firme al sindaco per
risolvere problematiche legate alla viabilità ed alla
sosta su Viale Minieri. I giornali ne hanno dato
notizia, ma nessun giornalista si è preoccupato di
chiedere: Capasso ha risposto? Cosa ha risposto
Capasso?
Le considerazioni sono ovvie e sono quelle che mi hanno
spinto a scrivere quella lettera. Non possiamo
permettere di concedere spazi GRATUITI
ai nostri amministratori
per fare propaganda.
Ecco perché è nato il sito Vivi Telese, la piazza
virtuale in cui il cittadino può liberamente esprimersi.
Tu da sportivo e da attento osservatore mediatico
ricordi bene quella pubblicità di Trapattoni che
sferrando un pugno sul coperchio di un elettrodomestico
urlava : “fatti, non parole”.
Ti sembrerà strano ma l'unica amministrazione con cui
Vivi Telese non ha dialogo è proprio quella del nostro
comune. Dopo D'Occhio anche Capasso preferisce giocare a
nascondino. Veniamo spesso liberamente etichettati come
sobillatori e maleducati. Qualcuno, tempo fa, ci tolse
anche il saluto ed è capitata la stessa cosa anche a
nostri amici, forse solo perché ci frequentavano o
leggevano il sito.
Il motivo delle nostre proteste è ben chiaro a Capasso & C.
Siamo stanchi di non avere una strada cittadina
percorribile, siamo stanchi di vedere costruzioni di
impianti sportivi iniziate oltre 20 anni fa e mai
completate, siamo stanchi di avere 10/100 cantieri
aperti da 3 anni senza che un solo lavoro sia stato
terminato, siamo stanchi di vedere lavori pubblici di
scarsa qualità e di poca utilità. Siamo stanchi di
ascoltare SOLO BUGIE!
Telese TERME ha abbandonato, per volere di D'Occhio, la
scelta di cittadina con caratteristiche
turistico/termali per identificarsi come cittadina di
servizi.
Ma dove sono questi servizi? Non ci sono fogne
sufficienti ed in molti scaricano direttamente nei corsi
d'acqua, non ci sono parcheggi, solo parcheggi a
pagamento disseminati un po' dappertutto (unica zona
franca l'area di Corso Trieste), la segnaletica stradale
è un qualcosa al di là da venire, le strade dei nuovi
nuclei abitativi sono mulattiere, si costruiscono
palazzi e poi non c'è la possibilità di costruire strade
per arrivarci ed i servizi di cui necessitano, non ci
sono idonei impianti di depurazione, stiamo perdendo
anche la stazione della Guardia di Finanza, i
collegamenti ferroviari sono ormai un miraggio, si
parlava di un Centro Pastorale sulla Piana, ma a 4 anni
di distanza pare che il tutto sia servito solo a rendere
edificabili alcuni suoli. Altro problema è il commercio
che non decolla. Troppe attività durano al massimo un
paio d'anni: perché? Perché si continuano a costruire
palazzi senza che ci sia richiesta di nuove abitazioni?
Questa, caro Don Franco, a mio avviso, è la dura e cruda
realtà in cui viviamo. Noi chiediamo vivibilità. Loro
... non rispondono, ma forse fanno solo finta di non
capire!
Giuseppe Grimaldi
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