Riepilogo delle puntate precedenti:
-
dic.2001
annuncio dell'esposizione su Sanniopress
-
dic.2001
la mostra fantasma incuriosisce i
telesini
-
gen.2002 www.prolocotelesia.net
pubblica il progetto
(qui sotto)
-
ott.2004
Sandro Forlani non poteva credere ai
suoi occhi
-
lug.2005
Comuninforma2 ne riparla
-
lug.2005
Giovanni Forgione chiede: che cos'è?
-
lug.2005
Gianluca Aceto dice: tutta la verita su
Forasacco
dal sito
www.prolocotelesia.net
Comune di Telese Terme (Benevento)
CONCORSO NAZIONALE DI ARCHITETTURA "IL VIALE
DEL FUTURO"
Dicembre 2001
COMMISSIONE GIUDICATRICE
Presidente: Ing. Antonio Napoli - Resp.
Ufficio di Piano Comune di Telese Terme
- Segretario: Arch. Rosario De Iulio -
Presidente Pro Loco Telesia
- Ing. Emilio Bove - Dirigente Utc Comune di
Telese Terme
- Arch. Francesco Cassano - Ordine degli
Architetti di Napoli
- Ing. Antonio Zarrella - Ordine degli
Ingegneri di Napoli
Progetto vincitore del Concorso elaborato
dai Progettisti:
Architetto Raimondo Consolante
Architetto Paola Simeone
Consulente per l'Urbanistica:
Architetto Giovanni Consolante
IL TEMA.
La riqualificazione di un viale centrale per
una piccola cittadina quale è Telese Terme
rappresenta un fatto che investe i valori e
le sensibilità di una comunità e che
inevitabilmente incide sulla sua identità.
IDENTITA'. Appare questa una delle esigenze
fondamentali per una "renovatio urbis"
quantomai necessaria e che dovrà
caratterizzarsi per elementi allo stesso
tempo dall'alto valore rappresentativo e
dalla conclamata riconoscibilità.
Il contesto, seppure degradato da una
edificazione spesso priva di coerenza e
dallo scadente contenuto qualitativo va'
rispettato, esaltando gli elementi naturali
che ancora oggi è possibile riconoscere.
Così il problema di Viale Minieri è tutto
interno al contesto di Telese Terme ma va'
ben al di la' di un semplice progetto di
arredo urbano o di disciplina del traffico.
Esso investe la cultura del Piano per la
città, non nell'aspetto meramente
quantitativo ma di uno sviluppo qualitativo
del progetto urbano attraverso la cultura
degli spazi aperti e delle sue architetture.
Viale Minieri
Viale Minieri
Viale Minieri
LA TESI La tesi qui formulata è che
tutto il progetto per Viale Minieri e, di
conseguenza per Telese, debba strutturarsi
attorno ad un valore fortemente simbolico,
in grado di conferire identità e di
qualificare l'immagine della città. L'acqua
rappresenta il passato, il presente ed il
futuro per Telese. La presenza delle Terme e
del Lago coniuga perfettamente l'aspetto
economico a quello paesaggistico nell'uso
del territorio e delle sue risorse. L'acqua
diventa quindi materiale del progetto ed
elemento qualificante del viale, attorno ad
essa si caratterizzano gli spazi pubblici.
Dal nostro punto di vista il viale assume
una connotazione molto diversa da quello di
asse connettore o boulevard proprio della
città ottocentesca. Il viale si "racconta"
attraverso l'alternarsi di spazi e
situazioni diverse, date dalla presenza di
piazze, piccoli slarghi, monumenti urbani,
architetture, pavimentazioni, piantumazioni
cangianti. In questo contesto entrano gli
elementi del paesaggio, a cominciare dai
monti del Taburno e dalle colline che
conquistano scorci prospettici suggestivi.
IL PROGETTO Il tratto di Viale
Minieri che conduce verso le Terme viene
completamente pedonalizzato e liberato del
fastidioso marciapiede sparti traffico.
L'asse stradale ha così una consistenza di
circa 25 metri che permette di poterlo
considerare quasi una piazza perpetua. Il
problema della connessione con la seconda
parte del viale, quella che si sviluppa
verso la Stazione non è risolto attraverso
l'ipotesi di sottopassi o sovrapassi di
dubbia fattibilità, né con la
pedonalizzazione del tratto del quadrivio
con la deviazione del traffico della strada
statale, con il rischio di ingolfare la
viabilità all'interno del centro abitato. Il
collegamento è puramente percettivo
attraverso la realizzazione di due
architetture minime: la Porta dell'Acqua ed
il Giardino Murato. La prima sorge
all'inizio del tratto verso le Terme, è
costituita da due setti murari rivestiti in
pietra bianca lunghi 40 metri, con varchi
ogni 10, ed una vasca che conduce ad uno
scivolo che permette lo scorrimento
dell'acqua a pelo di un letto in pietra di
fiume che attraversa longitudinalmente la
prima parte del viale. Qui in corrispondenza
della casa comunale si ipotizza un sistema
di piazze connesse fra di loro. Una di
piccole dimensioni, facilmente ricavabile
dalla dislocazione dell'inopportuna cabina
della società di telefoni, si dimensiona
attorno ad un sedile che la costeggia sul
lato opposto a quello del Municipio e da un
semplice podio che la delimita sul lato
corto e che può essere utilizzato per
manifestazioni; l'altra di dimensioni ben
maggiori, si ipotizza come conseguenza della
dislocazione del deposito di laterizi
esistente che dovrebbe essere posta fra le
priorità della pianificazione urbanistica.
L'eliminazione del fabbricato di deposito
con conseguente ampliamento anche
dell'adiacente parcheggio, permette di
ricavare uno spazio aperto di considerevoli
potenzialità, relazionato alla scuola e per
il quale si prevede la realizzazione di un
piccolo volume destinato a biblioteca e
mediateca. Le due piazze costituiscono anche
i terminali dell'acqua per il primo tratto
del viale. Due vasche vengono poste dinanzi
al giardino della scuola. Quindi si snoda la
parte centrale di Viale Minieri, interessata
dal più intenso traffico commerciale, a
sezione ampia e libera, caratterizzato da
filari di alberi e panchine. Sarà opportuno
differenziare per essenza ed altezza le
alberature rispetto al primo tratto,
riutilizzando i Platani esistenti ma
affiancandoli anche ad Ippocastani ed
Ontani. La pavimentazione gioca sulla
combinazione di tre materiali caratteristici
del luogo: i laterizi montati a spinapesce,
la pietra bianca di Pietraroja e Cusano
Mutri, la pietra lavica. Il disegno alterna
i materiali per inventare fra le differenti
parti della strada pedonale differenti
connotazioni cromatiche.
Terme
Terme
Terme
La piazza delle Terme è un'esplosione di
colori e natura. Essa è riconformata alle
esigenze di rappresentatività che deve
assumere. Una sequenza di specchi d'acqua di
4 metri di lato fanno da contraltare alla
pavimentazione in laterizi e pietra bianca.
Piante acquatiche e giochi d'acqua
conferiscono giocosità e letizia alla
piazza. La fontana delle Terme è l'invito a
questo spazio dal viale. Due muri rossi
corrono paralleli a due sedili in pietra.
Fra di essi due piccoli canali d'acqua.
L'acqua giunge dalle due fontane torre, alte
2, 50 metri e intonacate di rosso, che
riversano acqua da ambo i lati: la piazza ed
il viale. Due piccole architetture, una
caffetteria ed un centro informazioni con
tabaccheria ed edicola ridisegnano
l'immagine dello spazio pubblico insieme al
restaurato palazzotto prospiciente
l'ingresso alle Terme.
Il progetto fornisce come indicazione anche
la realizzazione di una sala per il
Consiglio Comunale al posto dell'albergo
dismesso, con possibilità di ricavare nuove
aree di parcheggio. Il Viale Minieri che
conduce alla Stazione presenta uno spazio
già intriso di simbolismo che è la piazzetta
Padre Pio. Pertanto l'arteria che dalla zona
del quadrivio crea biforcazione per arrivare
alla scuola in ristruttrazione entra a far
parte del progetto del viale. Per questa
strada si prevede una pedonalizzazione a
fasce orarie con ripavimentazione in pietra
lavica sì da garantire anche il traffico
veicolare. L'asse rettilineo resta punto di
arrivo privilegiato alla stazione
ferroviaria. Il Giardino murato guarda alla
porta dell'Acqua. I muri sono in mattoni e
recingono su tre lati uno spazio di terra e
di acqua con una colonna di marmo. Si
procede verso Piazza Padre Pio, ridisegnata
ed ampliata con la realizzazione di un
parterre degradante per la meditazione e la
messa. L'ex macello comunale è sostituito da
una galleria espositiva che vuole rivalutare
anche il corso d'acqua del torrente
auspicandone una restituzione ad una
dimensione naturale. L'area della stazione è
ristrutturata con l'abbattimento di due
piccoli volumi di servizio ed il
completamento della rete stradale con lo
sfruttamento dell'area del binario morto. E'
così possibile creare un parcheggio più
ampio con una parte destinata ai pullman. Le
architetture civiche ipotizzate (la sala del
consiglio comunale, la mediateca, la
galleria espositiva) vogliono essere una
semplice indicazione di piano per la città
anche se lo studio dei volumi e delle
funzioni è stato comunque dettagliato. Ma
esse sono il completamento di un progetto
più ampio che parte dal viale, dalle piazze
e dai monumenti. Da qui la frase riportata
nella prima delle due tavole di progetto:
L'Acqua, la pietra, i riflessi del cielo.
Una renovatio urbis per Telese Terme deve
partire dalla riscoperta di una identità
costruita intorno ad un intimo rapporto con
la natura, le superfici, i colori. Il tema
dell'acqua, tanto caro all'economia della
comunità, diventa il filo conduttore di
pochi elementi composti per piani
orizzontali e verticali.
Quadrivio
Il mattone, la pietra calcarea, la pietra
lavica, l'intonaco caratterizzano gli spazi
aperti conferendo così nuovo senso e nuova
identità. L'acqua attraversa lo spazio a
quote differenti, accompagna il disegno
delle pavimentazioni, alloggia in vasche e
scorre sotto sedili di pietra, si arrampica
su fontane e si manifesta con improvvisi
zampilli. Un sistema di piazze e tre
architetture "minime": la fontana delle
Terme, la porta dell'Acqua, il giardino
murato costituiscono i segni urbani di un
percorso più ampio, Viale Minieri : il viale
dell'acqua.
Planimetria di Telese Terme
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