Io
penso che qualunque mezzo di informazione
rivolto ai cittadini, agli utenti ed operatori
di qualunque ente sia qualcosa di positivo.
Qualunque atto che tenti di avvicinare le
istituzioni ai cittadini deve sempre essere
ben visto, soprattutto nell’era degli
enti/aziende, dei sindaci/manager.
Nelle moderne comunità sempre in aggiornamento
dinamico avere dei punti di riferimento credo
sia indifferibile. Purché il mezzo di
informazione voglia essere tale.
La
critica che Giuseppe Grimaldi rivolge
all’amministrazione, nella veste specifica del
proprio portavoce dott. Giaquinto, credo che
nasca proprio da quest’ultima condizione: non si
critica il mezzo in sé o la funzione che intende
svolgere, ma l’impostazione che gli si è dato ed
il reale scopo che si prefigge, almeno a
giudicare dal primo numero. E credo che un
professionista del giornalismo, come credo sia
Ezio Esposito, non può non notare questo
particolare fondamentale.
Dal dopoguerra in avanti, da quando nei tempi
moderni hanno iniziato a contare i mass media,
fino alla degenerazione berlusconiana dei nostri
giorni, non si è mai potuto affermare con
certezza dell’imparzialità di giornali e
televisioni: le lottizzazioni tv, i giornali di
famiglia, la stampa di partito ci hanno
insegnato che un evento lo si può leggere in
tanti modi, ma mai in modo imparziale, non
sarebbe umano. Se un giornalista è tale, anche
se cronista, deve necessariamente riportare una
“sua” lettura dell’evento o di ciò che scrive.
Ed anche in questo ci sono modi e modi.
ComunInforma si è presentato, è stato presentato
(più corretto dire così) in maniera sbagliata.
La
sensazione che ho raccolto dalla lettura del
primo numero è stata quella di un goffo
tentativo di autocompiacimento (o di
compiacimento di chi ha scritto verso il proprio
datore di lavoro) dell’attuale amministrazione,
rappresentando al lettore una sorta di
fiabesco scenario dove:
1)
Tutto quanto fatto è perfetto e tutti ne sono
contenti
2)
Gli addetti ai lavori, leggi Sindaco ed
Assessori, presentano progetti, idee e sogni la
cui fattibilità resta comunque nell’onirico
mondo del “chissà-quando-verrà”, dichiarandosi
soddisfatti di quanto sinora concluso (?)
3)
Ci si propone di “integrare sempre di più
l’azienda-comune con i cittadini” (sindaco dixit),
in un lunghissimo monologo e la cui voce del
cittadino per ora pare inascoltata. Si poteva,
per esempio, riportare anche qualche opinione al
di fuori del coro degli autoconsensi, per par
condicio…
Insomma penso, e credo di interpretare anche il
pensiero di Grimaldi, peraltro poco nascosto, ed
al di là dei personalismi (non conosco nessuno
dei contendenti) che ComunInforma sia un
maldestro tentativo di propaganda operato da
un’amministrazione sulla quale pesa un
giudizio estremamente negativo ed
insoddisfacente.
I
cittadini, come lo sono io, vorrebbero qualcosa
di più concreto di una brochure pubblicitaria.
-
Vorrebbero risposte sullo stato della
legalità sul nostro territorio,
-
vorrebbero sapere se e in quale modo è
monitorato un territorio fragilissimo dal
punto di vista geologico come è il nostro,
-
vorrebbero capire in che modo si intende
salvare il lago dalla lenta agonia,
-
vorrebbero sapere quando finirà la
cementificazione dello splendido paesaggio.
E
poi vorrebbero sapere perché per avere un primo
soccorso bisogna aspettare che arrivi
l’ambulanza dalla luna, perché bisogna pagare
anche per respirare e senza avere nulla in
cambio, vorrebbero sapere perché i nostri
assessori guadagnano quanto degli industriali e
per quali prestazioni fornite.
Vorrebbero dire la loro e possibilmente avere
risposte.
Cordiali saluti
Guglielmo Caiazza
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