I punti di vista:

Antonio Giaquinto

Giuseppe Grimaldi

Vittorio Vallone

Ezio Esposito

Giovanni Forgione

Guglielmo Caiazza

 

 

8 giugno 2005
Comuninforma è una brochure pubblicitaria

Guglielmo Caiazza

 

 

Io penso che qualunque mezzo di informazione rivolto ai cittadini, agli utenti ed operatori di qualunque ente sia qualcosa di positivo. Qualunque atto che tenti di avvicinare le istituzioni ai cittadini deve sempre essere ben visto, soprattutto nell’era degli enti/aziende, dei sindaci/manager.

Nelle moderne comunità sempre in aggiornamento dinamico avere dei punti di riferimento credo sia indifferibile. Purché il mezzo di informazione voglia essere tale.

La critica che Giuseppe Grimaldi rivolge all’amministrazione, nella veste specifica del proprio portavoce dott. Giaquinto, credo che nasca proprio da quest’ultima condizione: non si critica il mezzo in sé o la funzione che intende svolgere, ma l’impostazione che gli si è dato ed il reale scopo che si prefigge, almeno a giudicare dal primo numero. E credo che un professionista del giornalismo, come credo sia Ezio Esposito, non può non notare questo particolare fondamentale.

Dal dopoguerra in avanti, da quando nei tempi moderni hanno iniziato a contare i mass media, fino alla degenerazione berlusconiana dei nostri giorni, non si è mai potuto affermare con certezza dell’imparzialità di giornali e televisioni: le lottizzazioni tv, i giornali di famiglia, la stampa di partito ci hanno insegnato che un evento lo si può leggere in tanti modi, ma mai in modo imparziale, non sarebbe umano. Se un giornalista è tale, anche se cronista, deve necessariamente riportare una “sua” lettura dell’evento o di ciò che scrive. Ed anche in questo ci sono modi e modi.

ComunInforma si è presentato, è stato presentato (più corretto dire così) in maniera sbagliata.

La sensazione che ho raccolto dalla lettura del primo numero è stata quella di un goffo tentativo di autocompiacimento (o di compiacimento di chi ha scritto verso il proprio datore di lavoro) dell’attuale amministrazione, rappresentando al lettore una sorta di fiabesco scenario dove:

1) Tutto quanto fatto è perfetto e tutti ne sono contenti

2) Gli addetti ai lavori, leggi Sindaco ed Assessori, presentano progetti, idee e sogni la cui fattibilità resta comunque nell’onirico mondo del “chissà-quando-verrà”, dichiarandosi soddisfatti di quanto sinora concluso (?)

3) Ci si propone di “integrare sempre di più l’azienda-comune con i cittadini” (sindaco dixit), in un lunghissimo monologo e la cui voce del cittadino per ora pare inascoltata. Si poteva, per esempio, riportare anche qualche opinione al di fuori del coro degli autoconsensi, per par condicio…

Insomma penso, e credo di interpretare anche il pensiero di Grimaldi, peraltro poco nascosto, ed al di là dei personalismi (non conosco nessuno dei contendenti) che ComunInforma sia un maldestro tentativo di propaganda operato da un’amministrazione sulla quale pesa un giudizio estremamente negativo ed insoddisfacente.

I cittadini, come lo sono io, vorrebbero qualcosa di più concreto di una brochure pubblicitaria.

  • Vorrebbero risposte sullo stato della legalità sul nostro territorio,
  • vorrebbero sapere se e in quale modo è monitorato un territorio fragilissimo dal punto di vista geologico come è il nostro,
  • vorrebbero capire in che modo si intende salvare il lago dalla lenta agonia,
  • vorrebbero sapere quando finirà la cementificazione dello splendido paesaggio.

E poi vorrebbero sapere perché per avere un primo soccorso bisogna aspettare che arrivi l’ambulanza dalla luna, perché bisogna pagare anche per respirare e senza avere nulla in cambio, vorrebbero sapere perché i nostri assessori guadagnano quanto degli industriali e per quali prestazioni fornite.

Vorrebbero dire la loro e possibilmente avere risposte.

Cordiali saluti

Guglielmo Caiazza

 

 

 

    

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